«Questa multa per me è un’offesa» Disabile farà un esposto al prefetto

Enzo Sacchi ha ricevuto una contravvenzione di domenica e nonostante il tagliando. «Ho un futuro in sedia a rotelle che mi attende e le ingiustizie mi fanno stare male»

– Multa da 41 euro per mancanza del disco orario: peccato che la sanzione sia stata comminata di domenica, quando il disco orario non va esposto e per di più a un mezzo con tanto di tagliando disabili esposto sul cruscotto. E’ successo ad, residente a Somma Lombardo il quale ha parcheggiato il suo camper nel posteggio tra via Ronchi e via Muré dove il Comune, già da qualche tempo, ha realizzato un posteggio per i residenti in zona: 15 stalli per chi abita in loco che però non vede di buon grado la presenza del camper.

Così deve essere scattata una maggior solerzia da parte di qualche agente nel passare da quelle parti. Un attaccamento al lavoro, però del tutto fuori regola stavolta. Con tanto di aggravante, visto che si tratta di una persona disabile che, oltre al danno, è stata costretta a viversi la beffa di un diritto (quello di non esporre il disco orario) non riconosciuto.
Ecco allora che Enzo Sacchi ha deciso di raccontare la sua disavventura non prima, però, di aver pagato comunque la multa, sebbene ingiusta. Una questione di orgoglio, di dignità personale a dispetto di un vigile al quale Enzo ha deciso di scrivere. «Caro vigile urbano n.4 (questa è la sua firma e unico riferimento) del Comune di Somma Lombardo, le faccio i complimenti per il suo comportamente ineccepibile che fa capire quali siano le sue conoscenze in materia di codice della strada», premette la missiva. «Non chiederò clemenza, pagherò la multa ma inizierò a chiedere da che parte sta la giustizia in questo paese».

Soltanto il camper di Enzo Sacchi è stato multato, domenica. «E’ una multa che sa di vendetta perché i miei vicini di casa non accettano la sosta del mio camper». Ma di più: «E’ un’offesa verso un disabile», scrive il cittadino sommese. Che aggiunge: «Caro n.4, nel settembre 2011 mi hanno appioppato la diagnosi di sla, non so se conosce questa malattia. Ho vissuto sapendo di morire da un momento all’altro poi, insistendo nella ricerca della verità, hanno scoperto che non si trattava di sla ma della malattia di Kennedy, una specie di sla, meno invasiva e che mi permetterà di vivere più a lungo ma, in ogni caso, con un futuro in carrozzina che mi attende».
Ogni giorno Enzo lotta contro questa malattia, «ogni giorno perdo qualcosina, ma vado in giro a testa alta anche se a volte inciampo e mi rialzo con una fatica immane», racconta. «Mi sono inventato un lavoro con l’aiuto della mia famiglia, non chiedo l’elemosina a nessuno e i soprusi come questa multa mi fanno però stare male, malissimo, perché mi danno un senso di ingiustizia logorante». Enzo farà un esposto al prefetto e intanto aspetta «scuse scritte e personali» dal vigile. E, aggiungiamo noi, da tutto il comando.