VARESE Ottavio Missoni questa mattina non ha partecipato alla Giornata del Ricordo: troppa l’apprensione e il dolore per le sorti del figlio Vittorio e la moglie Maurizia dispersi in Venezuela. Ma lo stilista era come se fosse presente nel salone dell’università dell’Insubria di via Ravasi, dove l’associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Varese ha organizzato la tradizionale celebrazione. Dietro al tavolo dei relatori è stata proiettata una foto della famiglia Missoni scattata lo scorso anno: ritratti in quello scatto c’erano anche Vittorio e il figlio Ottavio a cui è stato passato simbolicamente in consegna il compito di tramandare il ricordo degli esuli. Alla vista di quell’immagine, dalla sala si è alzato un grande applauso.«Ottavio Missoni è l’icona di noi
esuli, che ci siamo sempre rimboccati le maniche, Missoni con Zara nel cuore – ha affermato Sissi Corsi – Adesso è chiuso nel dolore con la sua famiglia aspettando che avvenga un miracolo che riporti qui Vittorio e la moglie».«Caro Tai – continua Corsi, con emozione – Non possiamo fare il nostro classico duetto di testimonianze, ma “te volemo tanto ben”. E ti ringraziamo per quello che hai fatto per tutti noi. Ciao Ottavio».Gli esuli di Istria e Dalmazia aspettano ancora di essere risarciti per i beni espropriati e dati alla Yugoslavia per pagare i danni della guerra. Al dolore subito per la privazione della propria vita, si somma anche un danno economico che chissà se verrà mai risarcito. A. Mor.
s.bartolini
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