Questi migranti sono una risorsa di forza e futuro

Se vivessi in Libia o in Egitto, oppure in Eritrea o in Somalia, me ne andrei. Non avrei timore dei “mercanti” ai quali mi dovrei necessariamente consegnare, versandogli tutti i risparmi di una vita. Non mi farebbe nemmeno paura la possibilità di morire in mare, stremato e disidratato. In un barcone di legno condotto da un improvvisato comandante. Il desiderio di un futuro migliore, magari anche per i miei figli, mi

spingerebbe a fare di tutto. Certo che, se qualcuno mi desse una diversa speranza, le cose cambierebbero. Se solo ci fosse la possibilità di vivere nel mio paese, con un lavoro. Di possedere una dignità, che mi faccia riconoscere come un essere umano. Noi, che facciamo parte di quelle che auto definiamo società evolute, abbiamo l’obbligo di aiutare gli sventurati del mondo. Dobbiamo intervenire per fare crescere quei popoli. E smetterla di sfruttarli.

Sergio Vergottini

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