Questione d’orgoglio Anche se c’è la crisi

Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti. Un proverbio che calza alla perfezione per noi varesini. Perché, dopo 25 anni d’assenza, al mio ritorno ho visto il nostro territorio con occhi nuovi, spesso sgranati nel vedere gradevolissime sorprese che tuttora mi si presentano.

Capolavori liberty sono disseminati ovunque, discrete quanto anonime stradine sfociano su ville principesche, immerse in lussureggianti parchi che farebbero impallidire buon numero delle celebrate dimore della “corniche francese”, ma certo, loro sì che le sanno mettere in evidenza… E che dire del nostro lago, riscoperto solo di recente grazie ai mondiali di canottaggio… perché gli stranieri lo portano in auge.

Quel gioiello del Sacro Monte, patrimonio dell’Unesco, tanto trascurato e dileggiato: si discute di un rovinoso parcheggio e non ci si accorge che i lampioni sulla strada accidentata che conduce al Mosè sono spenti, a rischio e pericolo dei turisti. E poi l’agonizzante Ippodromo varesino, storico monumento, emblema di un tempo in cui la città era meta ambita da stranieri e aristocratici, e che è ora in terapia intensiva nel tentativo di risollevarne le sorti. E allora mi chiedo, possibile che a Varese non esista un pizzico d’orgoglio d’appartenenza? Possibile che i tanti

industriali che a queste terre devono fama e ricchezza non pensino a dare il loro contributo per mantenerle in uno stato degno di coloro che le vivono o le visitano? I tempi sono duri sì, ma temo che questo refrain cominci ad essere la scusa per tutto: andiamo, non nascondiamoci dietro un dito, di fortune private a Varese ve ne sono a iosa, di quelli che i soldi per aumentare i propri patrimoni li trovano sempre ma, chissà perché, quando si tratta di dare una mano alla città fanno orecchio da mercante.

Che il bosino abbia notoriamente il braccino corto è risaputo, però se almeno in previsione di Expo si diventasse un po’ più prodighi, non sarebbe male. Forse è proprio l’indole, troppo riversa su se stessa, che impedisce di aprirsi: lo notai a bordo del pullman Morandi destinato – idea magnifica – al Liberty Tour. Un mezzo imponente le cui fiancate riportano la silhouette di Villa Recalcati in dimensioni faraoniche. Ebbene, al suo passaggio, un signore che passeggiava col cane non lo ha nemmeno degnato di uno sguardo. Ai varesini cosa manca, il pane o i denti?

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