Esperienza e un amore sconfinato per il gioco a disposizione del Varese e dei suoi tifosi. Il ds Alessandro Merlin ha messo a segno un colpo grosso convincendo Michele Ferri a vestire la maglia biancorossa. Una vita tra serie A e B, una carriera fatta di impegno e professionalità confermate una volta di più l’anno scorso, in una stagione molto complicata per la Pro Patria, la squadra della sua città, in cui nonostante le sconfitte non sono mai mancati da parte sua sacrificio e dedizione totale alla causa. Ora il passaggio al Varese e la prima stagione in D con ma la stessa voglia e determinazione nel raggiungere obiettivi e dare tutto per il progetto che ha sposato.
Avevo firmato un biennale valido in caso di salvezza. Purtroppo siamo retrocessi e così il discorso è caduto. Ero disponibile a rimanere, anche perché la Pro è la squadra della mia città, ma i dirigenti hanno fatto scelte diverse. Ne ho preso atto e sono andato avanti. Il calcio è questo.
Conoscevo già il direttore Merlin, il primo a chiamarmi l’anno scorso per portarmi alla Pro (l’attuale ds biancorosso iniziò la stagione ma, dopo l’ingresso del gruppo legato a Fulvio Collovati, fu sostituito insieme al tecnico Tomasoni alle porte della stagione, ndr). Quest’anno mi ha subito contattato proponendomi questa possibilità. Una possibilità che ho preso subito in considerazione e quando si è concretizzata ho deciso di prendere al volo. Mi hanno convinto la voglia e ambizione di tornare in alto, nelle categorie che competono a questa società. Tutti presupposti ottimi, e necessari, per fare calcio nel modo migliore.
Non ho giocato con nessuno di loro ma ho parlato col direttore. Conosco Giampaolo Calzi (l’esperto centrocampista è vicino all’accordo col Varese, ndr), che ha giocato con molti miei ex colleghi: tutti loro mi hanno dato ottimi pareri su di lui, e anche la sua carriera parla chiaro. Sarebbe un grande acquisto. Ovviamente servirà trovare il giusto mix tra giovani ed esperti. Noi “grandi”, come successe a me a inizio carriera, metteremo a disposizione la nostra esperienza dando qualche consiglio: così faremo quadrato per ottenere i risultati che vogliamo.
Ci siamo sentiti al telefono, avremo modo di conoscerci bene durante il ritiro. Allenare la squadra della sua città e del suo cuore sarà uno stimolo importante. Quando ci siamo sentiti mi ha trasmesso grande carica: sarà un fattore importante.
Sono un difensore centrale. Terzino? Serve grande gamba… Ma se c’è bisogno, nessun problema: gioco anche in porta o da centravanti.
Se c’è, c’è. Ma io spero solo una cosa: ottenere risultati importanti con il Varese.
No. Non mi interessa la categoria: ovunque abbia giocato ho sempre cercato di dare il massimo. Sarà comunque un campionato impegnativo. Mai sottovalutare un avversario o una partita: si rischiano figuracce. Partite semplici nel calcio di oggi non esistono. Resta da capire in che girone saremo, ma so di squadre che si stanno attrezzando per una stagione importante: penso alla Varesina, al Seregno… Sarà difficile, anche perché siamo il Varese: tutti gli avversari ci affronteranno col coltello tra i denti.
Sì. Vincere il campionato.