“Rackete zecca complice degli scafisti”: il Senato nega l’autorizzazione a procedere contro Salvini

Per la Giunta per le Elezioni e le Immunità i Palazzo Madama le frasi espresse sui social dal leader leghista nel 2019 attengono alla sfera dell'insindacabilità di cui gode in qualità di parlamentare. Il processo di Milano era stato interrotto lo scorso giugno

ROMA – La Giunta per le Elezioni e le Immunità del Senato ha negato con 10 voti favorevoli, di Lega, Fdi e Fi, 3 contrari (2 del Pd e 1 del M5S) e due astenuti, Ivan Scalfarotto di Iv-Az e Ilaria Cucchi (Avs) l’autorizzazione a procedere contro il leader della Lega Matteo Salvini imputato di diffamazione a Milano. I senatori, guidati dal presidente Dario Franceschini, oggi assente, erano chiamati a decidere se le frasi postate sui social dall’allora ministro dell’Interno, rivolte a Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3, la nave della Ong tedesca impegnata nel Mediterraneo nel soccorso dei migranti attengono o no alla sfera dell’insindacabilità di cui gode in qualità di senatore.

Chi è Carola Rackete, il capitano della Sea Watch 3 che ha forzato il  blocco navale | Wired Italia

Nell’estate del 2019, sui social di Salvini la comandante della Sea Watch 3 venne appellata come “zecca tedesca”, “complice degli scafisti e trafficanti” e “sbruffoncella”. Il processo milanese era stato interrotto lo scorso giugno, in attesa dell’accoglimento della questione preliminare avanzata dal legale di Salvini, Claudia Eccher, nel frattempo divenuta membro laico del Csm.