Radiologo accusato di violenza sessuale assolto con formula piena: «Era tutto falso»

Dopo due anni di sospensione e il taglio dello stipendio a un terzo, il tecnico è stato reintegrato nel suo ruolo (foto d'archivio)

GALLARATE – È stato assolto con formula piena il tecnico di radiologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate, accusato dal 2023 di violenza sessuale su tre pazienti. Il gup Anna Giorgetti ha smontato completamente il quadro accusatorio, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Alberto Zanzi, che da subito aveva parlato di un’indagine infondata.

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi, ma le presunte vittime non sono state ritenute attendibili. «Le indagini difensive sono state approfondite e hanno portato a una lettura attenta del materiale probatorio, che non ha retto alla prova del processo», ha spiegato il legale.

La vicenda era esplosa durante le vacanze di Natale del 2023, con la notifica della chiusura delle indagini. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe approfittato delle fasi di svestizione delle pazienti per palpeggiarle o fotografarle di nascosto. Il suo cellulare venne sequestrato, ma non furono trovate immagini compromettenti. Gli inquirenti ipotizzarono una cancellazione dei file, ma una consulenza tecnica prodotta dalla difesa ha dimostrato l’assenza di qualunque attività di rimozione dati.

Dopo due anni di sospensione e il taglio dello stipendio a un terzo, il tecnico è stato reintegrato nel suo ruolo. Una delle presunte vittime si era costituita parte civile chiedendo un risarcimento da 150mila euro, richiesta che ora decade.

«Il mio assistito ha vissuto un incubo – ha concluso l’avvocato – è stato insultato sui social, stigmatizzato anche da colleghi di altre strutture. Ma la verità, finalmente, è venuta a galla».