Rave party skinheads Notte di tensione a Busto

BUSTO ARSIZIO Festa skinhead, accertamenti in corso. Ma è già mobilitazione, comitato antifascista in testa, per bloccare ancora una volta il nazi-rave, già saltato due anni fa. «Indegno l’uso a fini di turpe propaganda dello stemma di Busto Arsizio, città «medagliata» per il contributo alla Resistenza» commenta Elis Ferracini, portavoce del comitato antifascista e promotore di una chiamata alla mobilitazione e alla «vigilanza democratica» che coinvolge in primis l’Anpi e l’associazione “26×1”, oltre al sindaco Gigi Farioli, al quale viene chiesto di «riattivarsi» insieme alle autorità preposte «per prevenire ed evitare la realizzazione di tale raduno o di altre iniziative simili».

Giornata di accertamenti e verifiche, da parte della Polizia di Stato, rispetto al volantino diffuso da Skinhouse Milano su internet che chiamava di estrema destra a partecipare alla Skinheads Fest di Busto Arsizio, in programma domani sabato alle 20.30 in luogo ancora top secret (il ritrovo è all’uscita dell’autostrada dove c’è il benzinaio dell’Api intorno alle 19.30). Stesso format del 18 aprile 2009, quando il raduno non autorizzato fu bloccato dalle istituzioni: stavolta però gli organizzatori hanno evitato qualsiasi riferimento, mentre allora si parlò di “castello”, intendendo il Museo del Tessile, e di ritrovo all’uscita dell’autostrada. Ferma la reazione del sindaco Gigi Farioli che ribadisce «parola per parola» quanto già dichiarato due anni fa. «E’ doveroso tutelare l’immagine della Città da chi ne usa il simbolo per farne scempio – dice l’inquilino di palazzo Gilardoni – stiamo monitorando la situazione in costante contatto con il commissariato di polizia». E già da stamattina la questione sarà sul tavolo del neo-assessore alla sicurezza Claudio Fantinati. Le teste rasate ci riprovano, aggiungendo un nuovo capitolo alla collezione degli ultimi anni, dal rogo della sede dell’Anpi del 2004, che capitò simbolicamente l’8 settembre, in poi. Nel 2006 fu la “festa nazionalpopolare” della Fiamma Tricolore alla colonia elioterapica, avversata dalle associazioni e dai partiti di sinistra. Nel 2007 fu un gruppo di teste rasate ad inscenare un’infame aggressione al deportato dei lager Angioletto Castiglioni, scomparso poche settimane fa. Nel 2009 infine la “convocazione” al Museo del Tessile per una festa che la questura non fece mai svolgere.
Andrea Aliverti

e.marletta

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