Reguzzoni, 7.300 voti alle europee: ora inizia la sfida per il nord con i Repubblicani

Marco Reguzzoni, nonostante non sia stato eletto al Parlamento Europeo con le sue 7.300 preferenze, considera la campagna elettorale un'importante ripartenza per il suo progetto politico focalizzato sui problemi del Nord Italia

Circa 7.300 preferenze non sono bastate a Marco Reguzzoni per ottenere un seggio al Parlamento Europeo. L’ex enfant prodige della Lega, ora candidato indipendente nelle file di Forza Italia, si è classificato all’ottavo posto nella lista del partito, lontano dalla possibilità di compiere il “colpaccio”. Malgrado l’endorsement clamoroso di Umberto Bossi, arrivato a urne aperte e destinato a suscitare dibattito, il risultato di Reguzzoni non è stato sufficiente a garantirgli un ritorno trionfale sulla scena politica.

L’entourage dell’ex presidente di Villa Recalcati nutriva aspettative ben diverse per queste elezioni europee, sperando in un risultato più brillante. Tuttavia, Reguzzoni ha accolto l’esito con una nota di soddisfazione. Per lui e l’Associazione “I Repubblicani”, di cui è presidente, la competizione ha rappresentato una preziosa occasione di visibilità e un’opportunità per rilanciare il loro progetto politico. La campagna elettorale è stata vista come un trampolino di lancio per un movimento liberale e federalista moderno, che continuerà a sostenere i problemi del Nord Italia all’interno del Partito Popolare Europeo (PPE), il grande vincitore di queste elezioni.

In Lombardia, e in particolare nella sua provincia di Varese, Reguzzoni ha raccolto consensi significativi, con 4.085 preferenze, risultando secondo solo al leader forzista Antonio Tajani, che ha ottenuto 4.638 voti. Questo risultato ha contribuito in modo sostanziale alla performance di Forza Italia nella regione, portando il partito a crescere dal 6% delle regionali al 10% alle europee, e incrementando il numero di votanti da 15.000 a 36.000.

Nonostante la mancata elezione, Reguzzoni ha espresso grande gratitudine per il supporto ricevuto, considerando il risultato un buon punto di partenza per future iniziative politiche. La sua candidatura, in soli due mesi e senza un partito alle spalle, è riuscita a riportare al centro del dibattito i temi cari al Nord Italia, un risultato definito da lui stesso come un “piccolo miracolo“. Guardando al futuro, Reguzzoni si è detto determinato a proseguire il lavoro all’interno del PPE, rafforzando il progetto del suo movimento e continuando a lavorare per dare voce alle esigenze della sua regione.

In conclusione, sebbene non abbia ottenuto il seggio sperato, Marco Reguzzoni considera questa esperienza elettorale un importante passo per il suo percorso politico e un contributo significativo alla crescita di Forza Italia. Con queste basi, l’ex enfant prodige della Lega si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera, puntando alla creazione di un movimento che possa affrontare con decisione i temi cruciali del Nord Italia.