Il Partito democratico, l’8 dicembre, con le primarie, sceglierà il proprio segretario. Si suppone che la novità sia in grado di liberarlo anche da vizi che tuttora mantiene. Esempio: leggo che, con quell’elezione, si formerà l’assemblea nazionale del partito composta da persone provenienti dalla periferia e che quelle persone sono abbinate ai tre candidati in lizza: Renzi, Cuperlo e Civati. Ma, ci si domanda, come sono scelti quelli che “vanno a Roma” e quelli che restano a casa? Con liste bloccate, chi vota non può scegliere, vale a dire con il “porcellum” interno al Pd.
Chi vota, poniamo, per Renzi, o per gli altri due, non può scegliere le persone che per quel candidato votato formeranno l’Assemblea. Così che l’Assemblea nazionale del Pd sarà composta da nominati, non da eletti; preciso identico al tanto vituperato (a parole) “porcellum” che da anni anche il Pd dice di volere spazzare via.
Umberto Cogliati
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