Reputavo Renzi inaffidabile: per le primarie Pd aveva usato un tipo di strategia, cioè chiedere il voto e con l’investitura rottamare la vecchia guardia, operazione riuscita. Invece per il paese non si era affidato alle urne per rottamare i parassiti,ma usava gli stessi per rottamarli. Leggendo che in tre mesi lui vuol risolvere legge elettorale, lavoro, fisco penso di aver capito il suo obiettivo. La formazione del governo e il programma sono solo un annuncio per il popolo, ma lui
sa che appena metterà in moto le camere, sarà bloccato dai parassiti i quali lo faranno cadere. Ma avrà tre mesi di propaganda sul suo programma per 24 ore al giorno. Solo allora si rivolgerà gli elettori cercando il consenso e quindi la forza parlamentare per realizzare le riforme riassorbendo parte della contestazione grillina. Griderà: lo vedete, non me le fanno fare,serve una mia maggioranza per farle. Se questo è la sua strategia Firenze ha partorito un altro Machiavelli.
La lezione di Machiavelli, Renzi l’ha imparata da un pezzo. Non solo lui, a dire il vero. Ma altri allievi si sono dimostrati non bravissimi ad attuarla. Renzi promette risultati migliori. Alle riforme ci crede, non le vanta per propaganda e basta. Realizzarle, dipenderà da forza e qualità degli alleati. Il percorso è il seguente: Renzi parte con Alfano e i centristi, programma ics, durata ipsilon. Ai primi intoppi, cerca aiuti alternativi: Forza Italia, Sel, Lega, qualche grillino. Chi ci sta, ci sta. Sui singoli punti, naturalmente. Ma un punto dopo l’altro, si fa una linea. La linea della legislatura sarà diversa, all’arrivo, da come viene prospettata alla partenza. Secondo il tracciato storico fiorentino.
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