«Reprimere il bivacco» È tempo di ordinanza

Il Comune punta alla tutela della vivibilità e del decoro urbano

Ordinanza antibivacco firmata dal sindaco di Cocquio Trevisago , a tutela della vivibilità urbana e del decoro del centro abitato.

L’amministrazione comunale vuole stroncare alcuni comportamenti segnalati dai cittadini; sono tre in particolare i fenomeni che l’ordinanza emessa ieri dal primo cittadino cocquiese vuole contrastare. Si tratta degli assembramenti di gruppi non solo di ragazzi ma anche di adulti che si ritrovano in alcune località del centro del paese e che bivaccano, consumando alimenti e bevande, creando difficoltà alla fruizione degli spazi pubblici da parte dei cittadini e disseminando rifiuti per strada, a scapito del decoro urbano e della vivibilità. L’ordinanza mira anche a combattere il fenomeno degli imbrattamenti dei muri e degli arredi urbani, compresi gli atti vandalici compiuti su proprietà comunali; terzo obiettivo del documento del sindaco, quello di porre fine a varie forme di accattonaggio e mendicità molesta presenti sul territorio comunale e suscettibili di arrecare disturbo al decoro urbano.

L’ordinanza firmata da Centrella rientra nelle facoltà per i sindaci introdotte dalla legge approvata il 18 aprile del 2017. «Con questo provvedimento – spiega il primo cittadino – intendiamo prevenire e reprimere fenomeni di bivacco in centro abitato, vietare di detenere o utilizzare strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredo urbano, vietare ogni forma di accattonaggio o richieste di denaro in particolare nei parcheggi pubblici, vietare l’imbrattamento dei muri e altri atti vandalici contro proprietà del Comune».

L’ordinanza firmata dal sindaco di Cocquio Trevisago prevede anche sanzioni pecuniarie per i trasgressori, che vanno da un minimo di cento a un massimo di trecento euro; in caso di recidiva, la multa viene raddoppiata. Il trasgressore è comunque tenuto al ripristino dello stato dei luoghi a propria cura e spese; previsto anche, previa diffida, la confisca dei mezzi utilizzati per commettere la violazione.

Contestualmente alla contestazione della condotta illecita, può essere stabilito, dall’argano accertatore, anche l’allontanamento del trasgressore per una durata fino a 48 ore, se la violazione è stata commessa nelle pertinenze dei parchi pubblici e del centro urbano. L’ordine di allontanamento è applicabile anche per le violazioni in materia di stato di ubriachezza, atti contrari alla pubblica decenza e commercio abusivo. Un’ordinanza severa quella firmata dal sindaco, che quest’estate aveva attaccato duramente il vandalo che aveva imbrattato con disegni osceni la panchina del parco, accusandolo di essere poco dotato sessualmente.