– “Quando pensi che sia finita, è proprio allora che incomincia la salita…”. Vien da parafrasare il cantautore romano Antonello Venditti (a proposito: lui sarà per Iozzelli o Alberani?) nell’incipit del racconto delle ultime 24 ore vissute nella Varese cestistica.
Sì, perché la telenovela direttore sportivo prossimo venturo, la Dinysty biancorossa che dal Colorado ha trovato nuova ambientazione sotto le Prealpi con tanto di buoni e cattivi designati, è tutt’altro che finita. È vero che stanno andando in onda le ultime puntate (entro dopodomani si decide), ma l’esito non è quello dato ormai da giorni per scontato.
Giulio Iozzelli cavallo vincente? Potrebbe non essere più così. Anzi: se si fosse obbligati a dare una percentuale nella corsa a due con Nicola Alberani, il pistoiese sarebbe – allo stato attuale – leggermente sotto la soglia del 50%. A stravolgere quello che sembrava già deciso non sarebbe intervenuto solamente il positivo andamento dell’incontro di lunedì tra il manager forlivese e i piani alti di piazza Monte Grappa: sarebbero una serie di prese di posizioni – da
quella del consiglio di amministrazione della Pallacanestro Varese a quella dell’omologo organo del Consorzio – a fungere da freno all’ineluttabile messo ormai all’anticamera del nero su bianco dal presidente Stefano Coppa. Il quale, lo sanno anche i muri e non solo quelli della sede, andrebbe liscio con il potenziale ex Giorgio Tesi Group, ma avrebbe incontrato ieri alcune opinioni contrarie che lo obbligherebbero quantomeno a vagliare ulteriormente la questione direttore sportivo e tutto ciò che ne consegue.
Dalla certezza di aver bisogno di una figura capace soprattutto di rapportarsi con una realtà composita come quella varesina, all’ipotesi di scegliere invece un dirigente dal profilo professionale differente e abituato a prendersi più ampie responsabilità nella gestione: il ballottaggio tra i due candidati, i relativi dubbi o le certezze non più granitiche starebbero tutte qui. C’è di più: arrivano voci che sussurrano che lo stesso Iozzelli non sia più così sicuro di accettare il ruolo ricamatogli addosso a priori (compreso l’essere “costretto” a cacciare Caja), arrivando in un ambiente universalmente considerato che si sta dimostrando tutt’altro che coriaceo nel frangente.
Comunque vada a finire, si deciderà in fretta: venerdì arriverà Virginio Bernardi e si parlerà di allenatore. Se il prescelto fosse Alberani, le quotazioni di Attilio Caja potrebbero ritornare a salire: “Artiglio” è nome gradito all’attuale ds della Virtus Roma. Ma non è l’unico: in gioco ci sarebbero ancora tanti papabili, a cominciare da quel Moretti che però difficilmente sarebbe biancorosso senza il suo attuale scudiero e che – nelle ultime ore – parrebbe potenzialmente più vicino a Cantù o a Reggio Emilia in caso di divorzio dai rispettivi Sacripanti e Menetti. Sullo stesso fronte, però, radio mercato sta trasmettendo un’altra indiscrezione dai connotati clamorosi: Varese starebbe cercando di percorrere anche la strada che riporta a Francesco Vitucci, allenatore degli Indimenticabili del 2012/2013 e tutt’ora libero dopo essere stato esonerato da Avellino alla fine di marzo. La suggestione giunge quasi sorprendente e capace di dividere i tifosi tra favorevoli e contrari come pochi altri allenatori sarebbero in grado di fare. Il suo procuratore è Bernardi, lo stesso di Caja: chi vivrà vedrà.