SAMARATE – «Ricordatevi di rendervi felici». Così scriveva Enrico Puricelli, nel suo ultimo post su Facebook, poco prima di morire nella notte tra il 24 e il 25 agosto del 2024. Quella frase, semplice e potente, è diventata una sorta di testamento morale, l’essenza stessa del suo modo di affrontare la vita, anche nella malattia. Ora, a un anno dalla sua scomparsa, quel messaggio dà il titolo a una serata in suo ricordo, organizzata il 30 agosto – giorno del suo compleanno – proprio nella sua San Macario.
Una serata di ricordi… e sorrisi
Per tutti era “il Pit”, un sindaco – e prima ancora assessore – che aveva saputo abbattere il muro tra la politica e le persone comuni. Sempre tra la gente, sempre con una battuta pronta, capace di prendersi cura della comunità con umanità e concretezza. Per questo, gli organizzatori si aspettano una grande partecipazione alla serata in programma al ristorante “Da Rocco” di via Ferrini 86: ci sarà una maxi-paella, una torta dedicata, ma soprattutto tanti amici e familiari pronti a brindare alla sua memoria con il sorriso che lui avrebbe voluto.
«Sarà una serata tutti insieme – spiegano gli organizzatori – per ricordare il nostro amato e indimenticabile amico nel giorno in cui avrebbe compiuto 61 anni». Una serata che sarà certo piena di emozione e nostalgia, ma che vuole restare leggera, vitale, allegra. Perché così avrebbe voluto il Pit: festeggiare la vita, anche nella sua assenza.
Solidarietà concreta
Il ricordo di Enrico si trasformerà anche in un gesto di solidarietà. L’intero ricavato della serata sarà devoluto a due iniziative benefiche: da un lato Sara Pink, l’associazione che organizza a Samarate la maratona anticancro dedicata a Sara Gemo, e che Puricelli aveva sempre sostenuto con entusiasmo durante il suo mandato; dall’altro lato, il contributo andrà a sostenere la realizzazione di un’aula sensoriale presso le scuole medie cittadine, in memoria di Stefania Trovato, anche lei scomparsa prematuramente per una malattia, grazie all’impegno del marito e di un gruppo di amiche.
In fondo, anche questo è un modo per restare fedeli all’insegnamento del Pit. Non lasciarsi travolgere dal dolore, ma trasformarlo in azione. Non chiudersi nella tristezza, ma aprirsi alla condivisione. Ricordarsi – ogni giorno – di rendersi felici.