BUSTO ARSIZIO – Strade con sacchi di immondizia abbandonati e lunghe attese al centro multiraccolta: è questo il bilancio del dopo-sciopero dei netturbini di Agesp, che nella giornata di venerdì 17 ottobre ha registrato un’adesione altissima, pari al 65% del personale operativo. La mobilitazione, indetta a livello nazionale dal comparto igiene ambientale, ha coinvolto anche il servizio di raccolta porta a porta e lo spazzamento stradale, causando disagi in tutta la città.
Gli effetti dello sciopero
Agesp Ambiente ha confermato che, a causa dell’ampia partecipazione allo sciopero, non è stato possibile garantire la normale raccolta dei rifiuti domiciliari per l’intera giornata. L’azienda, in una nota diffusa nel pomeriggio di ieri, ha invitato i cittadini a ritirare i sacchi e i bidoni non svuotati e ad esporli nuovamente nel primo giorno utile previsto dal calendario di raccolta per ciascuna tipologia di rifiuto.
Rifiuti rimasti in strada
Nonostante l’invito, in diversi quartieri di Busto Arsizio sono stati segnalati numerosi accumuli di sacchi e contenitori non ritirati. Alcuni residenti, infatti, non hanno provveduto a riportare i rifiuti all’interno delle proprie abitazioni, contribuendo a un quadro urbano poco decoroso.
Code al centro multiraccolta
Situazione difficile anche presso il Centro multiraccolta Agesp in zona industriale, dove nella mattinata di oggi, sabato 18 ottobre, si sono formate lunghe code di veicoli in attesa di accedere all’impianto. Il centro era già rimasto chiuso giovedì 16 per un’assemblea sindacale improvvisa, creando ulteriori disagi per chi aveva necessità di conferire materiali ingombranti o differenziati.
Agesp assicura che i servizi torneranno alla normalità nei prossimi giorni, ma invita ancora una volta i cittadini alla collaborazione per garantire il decoro urbano e agevolare il lavoro degli operatori.