Rifiuti nei boschi: cinque denunciati

Le aziende intascavano i compensi dello smaltimento, però mettevano gli scarti in discariche abusive. Indagine nata da un controllo fiscale. Interessate le valli dell’alto Varesotto: tante sostanze pericolose

– Cinque discariche abusive, cinque indagati per reati ambientali, un’area di quasi 13mila metri quadrati finita sotto sequestro, 263 tonnellate di rifiuti stoccati in modo illecito a deturpare un paesaggio, quello delle valli Ceresio, Travaglia, Dumentina e Marchirolo, sottoposto a vincoli di tutela paesaggistica.
Sono i numeri, impressionanti, dell’operazione Valli Pulite, che – coordinata dal pubblico ministero – ha visto in campo i militari della Guardia di finanza del comando provinciale di Varese e della compagnia di Luino, oltre agli uomini del gruppo elicotteristi delle Fiamme Gialle e ai tecnici dell’Arpa.

Tra i boschi sono stati stoccati in modo illecito rifiuti tossici e pericolosi. I numeri fanno paura: 60 tonnellate di residui d’asfalto, 30 tonnellate di rifiuti meccanici, 110 chilogrammi di cemento-amianto (ovvero il mortale eternit).
La lista è lunga e comprende, tra gli altri, 22 mezzi meccanici, quasi due tonnellate e mezza di materiale derivante da demolizioni e 55 fusti contaminati da acidi.
«In sintesi – spiega il colonnello , comandante provinciale della Gdf varesina – in questo modo violentavano un territorio splendido e di pregio».
L’indagine è partita da un banale accertamento fiscale: «Da quell’accertamento – dice , comandante della compagnia della Gdf di Luino – abbiamo appurato che parte della contabilità della società addetta allo smaltimento dei rifiuti era regolare, l’altra metà invece no. Ulteriori verifiche hanno permesso di stabilire che parte del materiale veniva smaltito regolarmente, e la restante metà, invece, veniva riversato in questi siti abusivi collocati in zone molto nascoste».

Aree che da terra non erano assolutamente visibili. «Di qui l’utilizzo degli elicotteri – racconta Vitale – Dall’alto abbiamo perlustrato l’area e abbiamo potuto documentare, con fotografie e filmati, l’attività illecita che si svolgeva nelle discariche. Questa sinergia è stata fondamentale per la rapidità dell’indagine».I cinque denunciati sul fronte penale (ma risponderanno anche amministrativamente

di quanto contestato) sono i legali rappresentanti di aziende con sedi tra Luino, Cadegliano Viconago e Brissago Valtravaglia: gli stessi Comuni dove erano state organizzate le discariche abusive.«Agivano in modo svincolato tra loro – spiega ancora Potenza – Ma da quel primo accertamento contabile, attraverso contatti comuni tra le aziende, abbiamo chiuso il cerchio».

«La convenienza per questi imprenditori – secondo Palomba – è lampante. Il committente pagava un costo per lo smaltimento lecito dei rifiuti. Le aziende, invece, sversavano tutto in questi siti, azzerando i costi dell’operazione. In quest’ambito contesteremo anche le responsabilità delle imprese quali soggetti fisici, oltre alle responsabilità già imputate ai titolari delle aziende».
Di più: «Abbiamo trasmesso gli atti ai Comuni interessati, che ora procederanno con le ordinanze di bonifica e ripristino dei luoghi. Ovviamente a carico di chi ha commesso gli illeciti».