Prato, 17 nov. (Apcom) – Nuovo distinguo del presidente della Camera in materie di grandi riforme istituzionali che, ha detto, devono essere condivise, e non scritte a piacimento della singola maggioranza che si trova a governare. “Sarebbe certamente un momento difficile, per il nostro Paese – ha spiegato Gianfranco Fini intervenendo alla seduta straordinaria del consiglio comunale di Prato- quello in cui
dovesse affermarsi il principio che, in una democrazia dell’alternanza, ogni maggioranza modifica a proprio piacimento quelle che sono le regole del vivere civile, le regole che devono impegnare tutti gli italiani”. Secondo Fini infatti “riscrivere le regole deve necessariamente comportare l’impegno ad una riscrittura che sia quanto più possibile condivisa, perché le regole riguardano tutti, e le istituzioni della Repubblica sono le istituzioni di ogni italiano”.
Il presidente della Camera ha quindi sottolineato che “è proprio
la nostra Costituzione a indicare con chiarezza le modalità
attraverso le quali è possibile modificarla: è certamente
possibile farlo avvalendosi di maggioranze ordinarie, ma in quel
caso si è sottoposti all’esame dell’unico soggetto che in
democrazia è sovrano, il corpo elettorale. L’esperienza recente
deve insegnare a tutti che, se vogliamo riforme condivise in
grado di gettare solide basi di credibilità delle istituzioni per
il prossimo futuro, non ci si deve stancare di cercare il
confronto ed evidenziare positivamente quello che può unire,
mettendo da parte o in secondo piano tutto quello che può
dividere”. In un ambito più ampio, di riforme strutturali, il
presidente della Camera ha comunque auspicato un sentimento di
condivisione e confronto civile, perché “il Paese non può
continuare a dilaniarsi come in una perenne campagna elettorale”.
Tai/Ral
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MAZ
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