SAMARATE Un conto da 2500 euro. A lasciarlo sulle spalle dei cittadini sono stati i cinque profughi libici ospitati a Samarate tra il luglio e il dicembre del 2011 in un appartamento di via Trento a San Macario.Pochi giorni prima della vigilia di Natale di due anni fa i cinque furono protagonisti di una rissa che mise di fronte un libico agli altri quattro nigeriani. E, nonostante la disparità numerica, furono questi ultimi ad avere la peggio nello scontro.Epilogo di una convivenza difficile, complicata dalle barriere linguistiche che isolavano il cittadino libico dai suoi coinquilini. A scatenare la rissa un altro scontro, andato in scena un paio di giorni prima, tra il maghrebino e uno dei nigeriani, finito in ospedale con una mano lussata.Il punto è
che il “ring” che ha ospitato tutti questi combattimenti è l’appartamento sanmcarese, di proprietà di un privato, che l’ha messo a disposizione del comune. E che si è ritrovato con porte a vetri rotte, una delle quali addirittura forzata, e macchie di sangue su diverse pareti, che hanno reso necessario ritinteggiare gli spazi interni.Una situazione che aveva fatto sorgere una controversia tra l’amministrazione e la proprietà, che si è trascinata per oltre un anno. L’epilogo è arrivato in questi giorni grazie ad una transazione stragiudiziale, in base alla quale il comune si impegna a versare la somma di 2500 euro. Denaro che il municipio si farà poi rimborsare dal ministero dell’Interno, che si è fatto carico di tutte le spese legate all’emergenza profughi.R. Sap.
f.artina
© riproduzione riservata