Rivolta come l’araba fenice «Ma io risorgo dall’acqua»

Conversando con Matteo Rivolta si capisce quanto sia vero quel che dice di lui il suo coach : «La sua qualità principale è la testa» ci aveva detto tempo fa il direttore tecnico del .

Pacato, realista, ambizioso il giusto, concentrato sull’obiettivo: ad appena 21 anni, Matteo ha già una forza mentale invidiabile. Per lui questo 2013 è già da incorniciare. In aprile, ai Campionati italiani assoluti, è tornato da Riccione con la medaglia d’oro e il nuovo record nazionale nei 100 delfino, da lui migliorato due volte nella stessa giornata (52’’06 in batteria, 51’’70 in finale). Ora lo attendono i Campionati del Mondo di Barcellona (19 luglio-4 agosto): l’occasione per la definitiva consacrazione internazionale.

«La preparazione è andata avanti senza intoppi, sto diminuendo i carichi per arrivare pronto alla gara – spiega Matteo dal bordo vasca della Manara di Busto Arsizio, la piscina in cui si allena (in alternanza con quella di Sesto Calende) – Ora conto di arrivare a Barcellona in ottima condizione per poter fare un grande tempo».

Nel capoluogo catalano, Matteo si misurerà con i big del nuoto mondiale nei 50 delfino, nella staffetta 4×100 e soprattutto nei 100 delfino, la sua specialità: «L’obiettivo è andare in finale – dice la stella dell’Insubrika Creval – dopo di che lotterò per ottenere il miglior risultato possibile. Punto a migliorare nettamente il tempo che ho fatto agli assoluti. Ho lavorato molto per riuscirci e penso di poterlo fare: se ce la farò, sarò soddisfatto». A Barcellona, Matteo potrà contare sulla presenza dei suoi familiari («Ci saranno i miei genitori e , mio fratello , i miei zii e la mia ragazza »), mentre gli amici seguiranno le gare in tv: «Quando leggono il mio nome sui giornali, i miei amici si stupiscono – sorride – Sono abituati a vedermi ridere e scherzare quando esco con loro, e si sorprendono che quella stessa persona riesca a raggiungere certi risultati…».

Risultati sempre più brillanti che Matteo ottiene a suon di sacrifici (in tutto circa 25 ore di allenamento alla settimana): «Ma le rinunce non mi pesano più di tanto – assicura – perché so che sono indispensabili per raggiungere determinati obiettivi. Ovvio, a tutti piacerebbe avere tanto tempo libero, io l’ho avuto da ragazzino, ma ora sono in una nuova fase della mia vita e mi va bene così. Anche se non percepisco uno stipendio, vivo il nuoto come un lavoro a tutti gli effetti».

Matteo è iscritto al terzo anno di Economia alla Liuc («Non riesco a frequentare le lezioni e do gli esami quando posso, ma continuare gli studi mi interessa») e ama lo sport a 360 gradi: «A stagione finita mi piace giocare a tennis – svela – Seguo il calcio (sono milanista) e il basket Nba. Ho una certa simpatia per i Lakers, perché da bambino mi hanno regalato una loro maglia durante un viaggio negli States con i miei genitori».

Sul petto, Matteo sfoggia il tatuaggio dell’Araba Fenice, simbolo della sua rinascita sportiva dopo la tentazione di appendere la cuffia al chiodo. Poco meno di due anni fa, la svolta della sua carriera: il passaggio dalla Nuotatori Milanesi all’Insubrika Creval e il provvidenziale incontro con Gianni Leoni: «Il coach è stato fondamentale sul piano motivazionale, ma soprattutto tecnico. Lui è molto preciso, quasi intransigente: crede ciecamente nel suo lavoro. Del resto anch’io sono esigente con me stesso, non commetterò l’errore di sedermi. Gianni mi ha dato delle certezze in un momento in cui le avevo un po’ smarrite. Con lui non si improvvisa nulla, e in gara non devo far altro che ripetere quello che ho provato tutti i giorni in allenamento: questo mi dà grande tranquillità».

Un altro tatuaggio sul corpo di Matteo raffigura i cinque cerchi olimpici. Dopo l’esordio ai Giochi di Londra 2012 («Sono uscito in semifinale, ma conservo uno splendido ricordo di quell’esperienza: mi ha fatto capire quanto bisogna essere forti per essere protagonisti in certi appuntamenti»), Matteo comincia a pensare a Rio 2016: «Un appuntamento lontano ma non troppo. Avrò 24 anni, l’età ideale per rendere al massimo delle mie possibilità».

Ora però ci sono i Mondiali, e Matteo è concentrato solo su quelli. Il 25 si parte per Barcellona. «Poi mi concederò un paio di settimane di vacanza a Cipro con gli amici. E dal 30 agosto si ricomincia a lavorare. Con la stessa programmazione, perché formula che vince non si cambia».

Busto Arsizio

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