Roma ci lascia a bocca asciutta E’ allarme per Pedemontana

VARESE «Sì, siamo preoccupati». Raffaele Cattaneo, assessore regionale alla Mobilità, non lo nasconde. Anche perché la posta in gioco è niente meno che una delle più importanti infrastrutture lombarde degli ultimi anni: la Pedemontana.Il problema sono i finanziamenti: «Mancano quelli per i secondi lotti». La questione è ben nota nei Palazzi Romani come conferma lo stesso assessore pidiellino: «Ho tirato più volte la giacca al Governo in questi mesi ricordando che, in una logica di avvio di opere che possono diventare immediatamente cantieri e di conseguenza rilanciare l’economia, i secondi lotti della Pedemontana sono ideali, poiché i relativi progetti definitivi sono già stati approvati dal Cipe».Un controsenso, riflette Cattaneo, ripassando le ultime dichiarazioni del premier varesino Mario Monti e del collega con delega allo Sviluppo Economico, il comasco Corrado Passera: nell’agenda settembrina di entrambi figura infatti, in cima alla lista, un nuovo superpiano per la crescita alle cui fondamenta figurano proprio le grandi opere.E Pedemontana è una grande opera in fase avanzata ma a caccia dell'”ultimo miglio”, ovvero dell’ultima trance di finanziamento pubblico. Il costo complessivo per la realizzazione del corridoio veloce tra le province di Varese, Como, Milano, Monza e Bergamo comprensivo di 67 chilometri di autostrada, venti di strada extraurbana e 70 di viabilità locale ammonta a quattro miliardi e 166 milioni di euro.Il contributo pubblico si ferma a un miliardo e 245 milioni ma, al momento, se ne sono visti solo 526. Ne mancherebbero ottocento per completare i secondi

lotti delle tangenziali di Varese (dalla Folla di Malnate al valico del Gaggiolo) e di Como: «Ma stiamo lavorando per ridurre i costi» prosegue Cattaneo, al lavoro per sciogliere il nodo lariano, dove sarebbe prossima l’individuazione di un tracciato meno oneroso. Massima allerta, insomma. E Cattaneo fa pressing su Roma «perché, nel piano economico finanziario approvato dal Cipe, i secondi lotti sono esclusi e ancora oggi ilGoverno dice di non essere in condizioni di stanziare le risorse».Il tutto mentre il tempo stringe in quanto, per i primi lotti delle tangenziali di Como e Varese – che fanno parte del primo lotto già in costruzione – la conclusione lavori è prevista per fine 2003. Ed Expo, destinazione finale del miglioramento infrastrutturale lombardo, è nel 2015. «A questo punto – prosegue l’assessore – chiediamo che stanzino almeno una parte delle risorse perché, senza i secondi lotti delle tangenziali, il progetto non è completo». Sul tema, lo stesso Raffaele Cattaneo si è più volte confrontato con Passera e un prossimi incontro fra i due è fissato in occasione del meeting di Cl di Rimini. Ma, aggiunge, «a questo punto sarebbe importante che dall’intero territorio si levasse un’analoga richiesta forte al Governo». Tanto più che i fondi per le ferrovie della Campania (200 milioni), la Puglia e la Calabria (40) e il dissesto della Sicilia (300), sono spuntati: «Basta buttare i fondi in un pozzo senza fondo. Un importo così a noi consentirebbe di terminare le tangenziali».

s.bartolini

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