VARESE Scuole al freddo e manutenzione assente. Non una forma di protesta, ma un rischio concreto per i tagli del governo alle Province. Se il neopresidente dell’Unione province italiane Antonio Saitta aveva proposto di spegnere i termosifoni delle scuole, l’assessore provinciale alla Formazione Alessandro Bonfanti (Pdl) spiega che potrebbe avvenire, non certo come forma di protesta, ma per il calo di finanziamenti che Roma lascerà al nostro territorio.«La Provincia avrà serie difficoltà ad erogare tutti i servizi finora garantiti – avverte Bonfanti – tra questi possiamo annoverare anche il riscaldamento nelle scuole». Stiamo parlando della decurtazione a livello nazionale di cinquecento milioni di euro per l’anno in corso, il 2012, e il doppio circa, un miliardo di euro all’anno, a partire dal 2013. Per Villa Recalcati la fetta che il Governno sottrarrà alle casse provinciali sarà notevole: su un bilancio annuale di circa cento milioni di euro, nel 2012 verranno tolti circa 4 milioni e 900 mila euro. Dal 2013 il doppio. Calo di finanziamenti che potrebbe vedere penalizzate le strutture scolastiche di cui si occupa la Provincia, ovvero gli istituti superiori: 33 istituti, ospitati in 50 edifici. Per un totale di 35.000 studenti. «Quello che possiamo dire
è che fino al 31 dicembre garantiremo il funzionamento dei servizi – spiega l’assessore provinciale al Bilancio Fausto Brunella (Lega Nord) – il problema nascerà con il 2013: i tagli raddoppieranno e le Province cambieranno». Il decreto della spending review prevede infatti, dal primo gennaio, l’eliminazione delle giunte provinciali. A rischio anche l’offerta formativa, che attraverso l’Agenzia, la Provincia ha portato avanti. Come ha sottolineato Bonfanti, il futuro, al quale sta già lavorando la Regione, è quello di accorpare, proprio come nel settore dei trasporti, tutte queste realtà in un unico soggetto. «Che non avrà certo sede a Varese». Anche il sindaco Attilio Fontana, presidente di Anci Lombardia, lancia l’allarme tagli, avvertendo che i Comuni non saranno in grado di sopperire ai servizi che la Provincia non potrà più seguire. «La tesoreria unica, i tagli alla spesa di 2,2 miliardi per il prossimo anno, così come gli obblighi di controllo della Corte dei Conti previsti dal dl 74 – elenca – se noi Comuni fossimo costretti a svolgere ulteriori attività senza avere né le risorse né il personale per farlo, si creerebbe una situazione inaccettabile». Anci ha organizzato quindi una manifestazione di protesta per il 21 novembre a Milano.
s.bartolini
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