GALLARATE L’hanno chiamata Selva, pelo fulvo e trentacinque chili di peso. Tra dieci giorni lascerà il canile sanitario e sarà pronta per essere coccolata. Basterà andare a vederla al canile di Gallarate, in via degli Aceri, dove sarà ospitata.La storia di Selva e del suo girovagare sulla statale del Sempione, all’altezza di Vergiate, inizia nel giugno dell’anno scorso. Qualcuno le dà da mangiare, ma lei scappa, non riescono a prenderla. Si abitua alle auto. Non alle moto, non ai ciclisti, che insegue. «Si era creata una situazione di emergenza» racconta Annalisa Destito, veterinaria che segue gli animali al canile gallaratese e che ieri mattina, con i volontari e alcuni vigili della polizia locale di Vergiate, ha contribuito alla “cattura” di Selva, addormentandola e trasportandola al canile, dove è stata visitata e dotata di microchip. Per prenderla, si è dovuto anche fermare il traffico.La storia di Selva è una delle tante che si sentono al canile. Come quella di Calimero, completamente cieco. E ieri pomeriggio la manifestazione “Cani in festa”, organizzata dall’Apar, l’Associazione piccoli animali randagi che gestisce il canile municipale, e patrocinata dal Comune, è stato un momento per ascoltarle. Oltre che per conoscere questa importante realtà. Sfilano cani che arrivano dai canili accanto a quelli che invece sono nati in case private o in allevamenti. C’è anche una
vera e propria “rubacuori”: si chiama Gina, Jack Russel di 11 mesi, che attira l’attenzione di tutti i cani maschi che sembrano contendersela con gelosia. C’è Willy, papà protettivo della Lola. C’è Karin, due mesi, che aveva solo un paio di giorni quando è stata salvata, con la sorellina, dalla discarica di Golasecca dove l’avevano abbandonata. E ancora, Myrtos, che era un cucciolo quando è stato trovato quattro anni fa su una spiaggia greca, spaventato, ed è arrivato in Italia nella borsa di quella che è oggi la sua padrona. Si è ripreso, ma due anni fa è finito sotto un’auto e oggi vive con tre chiodi in una zampa. Ciupito ha sette anni, tipo chihuahua, con il vizio di morsicare le dita dei piedi e le scarpe. Ma non fa male a nessuno. E Pepe, che di anni ne ha 14, è un carlino, quasi cieco, mascotte del bar del suo padrone. Svela quest’ultimo che è golosissimo di würstel e crauti, di stinchi con patate «e se non si sta attenti anche di rum». E Bianca, cane da pastore che si è persa tre anni fa in Abruzzo e che è stata trovata mentre scendeva da una montagna. Storie divertenti. Storie che fanno riflettere. Davanti a occhioni a cui basta proprio un attimo solo per farsi volere bene.
b.melazzini
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