Rughe addio con Vampire Lifting

Medicina estetica - L’ultima frontiera in materia di antinvecchiamento arriva dagli Stati Uniti

Tutte pazze per il Vampire Lifting. Le iniezioni di plasma rappresentano l’ultima frontiera in fatto di medicina estetica antinvecchiamento, anzi si tratta di medicina rigenerativa stimolata dai fattori di crescita.

Arrivata sul mercato del ringiovanimento nel 2009, in America e in Spagna ha fatto un vero boom e ora la Prp, Platelet-rich plasma (plasma ricco di piastrine), si sta diffondendo anche da noi.
Soprannominata “il lifting di Dracula”, la tecnica prevede proprio l’utilizzo del sangue per far sparire le rughe. Ma non è così terribile come si può pensare. Il procedimento prevede il prelievo di sangue dal braccio del paziente per sottoporlo a centrifuga e ricavarne la parte più ricca di piastrine. Il plasma appunto, che è la parte gialla, liquida, nella quale si concentrano le piastrine più leggere. Il gel piastrinico, un concentrato di fattori di crescita, viene quindi re-iniettato nella parte profonda della pelle da trattare, per la riduzione delle rughe più superficiali e l’attenuazione di quelle medie e profonde.
Utilizzando questa tecnica inoltre, i contorni del viso diventano più turgidi e la grana della pelle migliora in maniera drastica. Ma il Prp non è un riempitivo come l’acido ialuronico, cui di solito viene associato, quindi nessuna magia. Il risultato è comunque significativo almeno sull’80% dei casi. Le prime sedute (circa 40 minuti per un costo da 350 a 700 euro) devono essere ripetute per due o tre volte, a seconda della condizione delle rughe; poi può bastare una seduta di mantenimento una volta ogni sei mesi o all’anno. Ma i risultati non si vedono immediatamente: il processo di rinvigorimento di Dracula richiede almeno 30 giorni perché le cellule stimolate rilasciano fattori di crescita che richiamano le cellule staminali. La pelle del viso invecchiata ha meno collagene, scarsa elasticità, minore quantità di acido ialuronico naturale e minore capacità di conservare la naturale idratazione. Il chirurgo procedendo con l’infiltrazione di plasma ricco di piastrine stimola i fattori di crescita piastrinici che agiscono attivando la riparazione dei tessuti. La crescita cellulare attivata fa quindi aumentare la produzione di nuovo collagene.
Il PRP non ferma certamente il naturale processo d’invecchiamento ma produce uno stimolo che per un certo periodo di tempo inverte le lancette dell’orologio. Trattandosi inoltre di un biostimolatore naturale, perché deriva da sangue autologo (cioè prelevato e reimmesso nello stesso paziente), sono escluse forme allergiche che invece possono verificarsi con l’acido ialuronico.
La biorigenerazione cellulare è il più innovativo e sicuro trattamento per il ringiovanimento e il rimodellamento dei tessuti cutanei, ma la tecnica in realtà è già stata superata. Le iniezioni possono essere sostituite dalla ionoforesi, che sfrutta la veicolazione attraverso la pelle, ma sono in molte a preferire ancora le punturine. L’importante è che il trattamento sia garantito dalla serietà e dalla professionalità di un ambulatorio medico che utilizza i fattori di crescita sotto la stretta osservazione di un ospedale di riferimento della zona.