Russia, il grande campione di pattinaggio amputato delle gambe, torna sui pattini

Danzatore sul ghiaccio, oro alle olimpiadi invernali campione mondiale ed europeo, ha subito l'amputazione della gambe e delle mani per le complicazioni di una polmonite. A 46 anni è tornato a volteggiare sul ghiaccio (Foto dal web)

RUSSIA – Roman Kostomarov, pattinatore, campione olimpionico e vincitore di titoli mondiali ed europei, è tornato a pattinare e ad esibirsi. Lo ha fatto a 46 anni, ma soprattutto dopo essere sopravvissuto ad una devastante polmonite ad una sepsi che ha costretto i medici ad amputargli le gambe e le mani e un ictus sopraggiunto dopo l’amputazione.

Lo ha fatto con le protesi bioniche alle gambe, dimostrando che forza di volontà, coraggio e amore per la vita possono far vincere sfide impensabili. In Russia Roman è tra gli eroi nazionali, per un oro alle olimpiadi invernali e per i tanti titoli vinti sul ghiaccio con i suoi pattini e la sua danza, ed è tornato ad incantare il pubblico alla Vtb Arena di Mosca dove si festeggiavano i 50 anni dell’ex pattinatore di danza e grande amico di Roman, Ilya Averbukh.

Kostomarov si è esibito con la sua storica partner sportiva, Tatiana Navka, che è la moglie di Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin. Roman e Tatiana hanno pattinato sulle note della ‘Carmen’ di Bizet e con gli stessi costumi con i quali il 20 febbraio del 2006 al Palavela di Torino portarono la Russia della danza alla vittoria, conquistando quello che, ancora oggi, è l’ultimo oro olimpionico russo nella danza. La coppia ha vinto il titolo mondiale nel 2004 e nel 2005 e tre ori europei.

La sua esibizione sul ghiaccio dopo essere stato in punto di morte e con due protesi alle gambe, è considerata a livello mondiale una delle più grandi imprese del mondo dello sport.

“Sono felice di sentirvi, questa è una sensazione incomparabile – ha detto il campione olimpionico rivolgendosi al pubblico che si è alzato in piedi – a volte la vita presenta le sfide più difficili ma ho qualcosa per cui vivere, la mia amata moglie era lì ogni giorno”.