A pranzo con il campione. Appuntamento a sabato, ore 12, al Filetto e Controfiletto di Barasso. Ospite d’onore, Egidio Calloni, che a Varese ha lasciato grandi ricordi nei suoi due anni in biancorosso.
Stagioni 1972/’73 e (soprattutto) ’73/’74: serie B, Calloni firma 15 gol – cannoniere del torneo cadetto – il Varese vince il campionato e torna per l’ultima volta in Serie A. Ricordi indelebili, da riportare alla memoria: quale modo migliore se non mettendo le gambe sotto al tavolo?
L’appuntamento è organizzato da tre amici ed eterni cuori biancorossi: Enzo Rosa, Massimo Rossi e Gianfranco Mulas. Lo spunto è venuto al fondatore del Varese Calcio: «L’idea mi è venuta mentre parlavamo, prima della sfida contro il Como, degli uomini da derby e per primo ti dissi Egidio Calloni – racconta Enzo Rosa – Così ho pensato che mi avrebbe fatto piacere organizzare un pranzo con lui e l’ho contattato».
La risposta di Calloni è stata subito positiva: «Di persona non ci eravamo mai parlati ma alla proposta è rimasto entusiasta: ha accettato subito l’invito e mi ha ringraziato. Ama ricordare i tempi del Varese e non vede l’ora di sabato. Insomma, una cosa che è nata quasi per caso e sta venendo molto bene: abbiamo già trenta posti prenotati sui quaranta disponibili; tanti altri che non potranno partecipare mi hanno invece chiesto di salutarlo».
Insieme a Calloni siederanno al tavolo altri eroi dell’epoca, come il capitano Ambrogio Borghi, Vito De Lorentiis e il direttore generale Mario Grotto. «Non solo, ma non posso dirti di più: qualche sorpresa ce la teniamo…» sorride Enzo Rosa, che racconta così il “suo” Calloni: «Passò alla storia come lo “sciagurato” Egidio: fu Gianni Brera a dargli quel soprannome, perché quando giocò nel Milan dopo essere stato a Varese, che incassò 850 milioni per il suo cartellino,
davanti alla porta non sempre faceva centro. Una definizione che non mi ha mai trovato d’accordo. In primis, perché al Milan comunque segnò 31 gol in 101 partite, media più che rispettabile. Ma soprattutto perché mi colpì lo spirito con cui giocò a Varese: non solo per i tanti gol segnati, che ci portarono in Serie A, ma perché era un toro, prendeva un sacco di botte ma non saltava neanche una sfida, faceva battaglia ogni partita sudando e onorando la nostra maglia. Lo ricordo una volta uscire completamente coperto di fango dal Franco Ossola… Altro che sciagurato: i tifosi, e i compagni allo stesso modo, lo amavano perché era generoso e in campo dava tutto se stesso».
Insomma, appuntamento a sabato, ore 12, a Barasso: prima di Varese-Arconatese si pranza con Calloni, “il campione” Egidio.