Partita positiva nonostante il risultato perché in occasione dei tre gol non poteva fare nulla di più. Preciso nei rilanci e sulle uscite, sta diventando sempre di più una certezza.
Il più giovane in campo, classe ’99, viene influenzato dalla prestazione della squadra, perché fa quello che può cercando di limitare i danni. Un po’ meno del classico compitino.
Come i suoi compagni di reparto poteva fare di più sui calci piazzati avversari. Gioca discretamente fino a quando commette il fallo da rigore, poi il mister lo richiama perché già ammonito (
entra e fa poco).
Ci ha abituato a prestazioni migliori. Le sue sbavature nell’impostazione del gioco da dietro e negli anticipi lo fanno diventare uno dei bersagli preferiti dei richiami di Spilli.
Nervoso, impreciso e lontano dal giocatore capace di creare pericoli praticamente ad ogni discesa. Spinge poco e quando lo fa non riesce quasi mai a mettere dei cross in area.
Spettatore non pagante nel primo tempo, nella ripresa aumenta i giri nel motore, ma nel finale spara addosso a Pissardo sciupando l’occasione per realizzare il gol della bandiera.
Sul giudizio pesa la posizione (il vertice basso non sembra quella più congeniale alle sue caratteristiche) ma sacrificio, abnegazione e attaccamento alla maglia non mancano mai (
entra e crea subito una situazione pericolosa, servendo Oldrini che però sciupa il suo prezioso assist).
In un centrocampo che crea poco è l’unico che prova a produrre qualche occasione, anche se l’unica efficace è la sponda per il sinistro di Castagna nel primo tempo. Spende molto in fase di copertura. (
con lui in campo si vede più geometria, quello che mancava alla Varesina fino al suo ingresso).
Uno dei pochi sufficienti e per delle valide ragioni: corre, lotta, sbaglia poco e uno dei pochissimi tentativi rossoblù verso la porta del Varese porta la sua firma.
Giocare palla alta su di lui contro Ferri e Viscomi non è esattamente la soluzione migliore, ma anche quando ha la palla tra i piedi non salta l’uomo e non crea pericoli.
Impegno e intensità ci sono, non manca la grinta. Solo che il Toro è un attaccante e pare avere le polveri bagnate anche nelle rare volte in cui viene servito.