Saluto al funerale: quanta ipocrisia nello sdegno Anpi

Le lecite scuse chieste dalla moglie di Fabio Castano all’Anpi mi hanno costretto a riflettere. L’Anpi, un’associazione che fa politica anche se non è un partito politico, che vive di ricordi, che vede fobicamente lo spauracchio dell’apologia del fascismo dietro ogni cosa. Fobia che non si ferma neanche davanti ai funerali di un uomo, fobia che li porta a protestare in varie città contro l’intitolazione di una via per Giorgio Almirante, ma gioiscono quando viene intitolata un’aula del Senato a Carlo Giuliani e quando si canta “Bella Ciao” in chiesa durante i funerali di don Gallo. Fobia cieca che non gli permette di interpretare le recenti assoluzioni dei tifosi del Verona e di alcuni ragazzi di destra che hanno salutato romanamente il defunto ragazzo Sergio Ramelli. Il silenzio è

oro ma la fobia è troppa e tacere costa fatica, e allora cercano spazi pubblicitari e anche i funerali altrui vanno bene. Partigiani che non solo si ergono a carabinieri ai funerali, ma che si sono pure evoluti, e ora dal loro sito lanciano una proposta di inserire l’apologia del fascismo in Facebook perché non è ancora presente. E allora onore a chi, di sinistra come Luciano Violante, ci ha raccontato in una sera d’inverno a Sesto Calende quanto sia importante ricordare le foibe nella giornata del ricordo del 10 febbraio. E allora onore a chi come Almirante andò al funerale di Berlinguer, onore a chi di sinistra è andato al funerale di Fabio Castano e ha avuto l’intelligenza (politica) di non polemizzare inutilmente davanti al feretro.