«Salvate gli ospedali di Cittiglio e Luino»

Non solo difendere con tutte le forze gli ospedali di Cittiglio e Luino ma anche potenziare e specializzare, a seconda delle vocazioni di ciascun presidio, i due nosocomi, fondamentali per il territorio della Valcuvia e del nord del varesotto.

A lanciare l’appello ai colleghi sindaci e alla Comunità Montana è il primo cittadino di Brenta , il quale mette in luce anche le carenze attuali dei due ospedali. «Da molti anni – dichiara – i sindaci del territorio spendono il loro impegno per evitare che i presidi ospedalieri di Cittiglio e Luino subiscano tagli rilevanti o peggio, ipotesi di grave ridimensionamento con il rischio di una chiusura che comporterebbe un grave danno alla collettività che vivono in queste aree».

Accanto al fondamentale servizio di pronto soccorso, occorre affiancare delle specializzazioni che rendano sia il “Luvini “ di Cittiglio che il “Confalonieri” di Luino dei punti di riferimento sanitari per tutto il territorio;solo così si può dare un futuro ai due ospedali. «Bisogna creare una condizione sinergica tra Luino e Cittiglio – spiega Ballardin – svolgendo in questo modo una funzione di presidio importante, in grado di indirizzare verso le strutture di eccellenza della provincia, solo i casi sanitari di estrema delicatezza».

Non solo permanenza dei due nosocomi ma anche il loro potenziamento; bisogna risolvere al più presto i problemi che affliggono i due ospedali. «I tempi di attesa per le visite specialistiche o per altre prestazioni non complesse sono troppo lunghi – denuncia il sindaco di Brenta – c’è carenza di personale infermieristico, senza dimenticare il progressivo depotenziamento delle strutture di prelievo del sangue attraverso le donazioni Avis che vedono un preoccupante dato di riduzione delle donazioni, sia di sangue che di plasmaferesi».

Un problema che riguarda sia la struttura di Cittiglio che quella di Luino, che va risolto al più presto. «Non si capisce se è una condizione derivata da motivi economici di convenienza e da un progressivo disimpegno dell’azienda sanitaria provinciale» osserva Ballardin, che chiama in causa la Comunità Montana. «Ci vuole uno sforzo unitario d’insieme che abbia capacità sinergica di risposta – prosegue il primo cittadino – oggi purtroppo i sindaci non riescono a sviluppare un ragionamento comune». Gli ospedali di Cittiglio e Luino si salvano e si rilanciano solo se tutto il territorio della Valcuvia viene coinvolto e agisce insieme. «Un reale rilancio passa dalla definizione delle vocazioni operative a servizio dei bisogni e dei servizi sanitari che i cittadini ci chiedono di far funzionare» conclude.

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