SAMARATE Il sindaco Leonardo Tarantino lancia il guanto di sfida al suo predecessore Vittorio Solanti, oggi capogruppo Pd, e a tutto il Partito democratico. «Se vogliono l’Imu al 4 per mille propongano come farlo: se hanno la soluzione sono pronto a dimettermi, altrimenti se ne vadano loro». Sbotta così il capo dell’esecutivo di centrodestra in un comunicato apparso sul blog della Lega Nord. «Da settimane i democratici avvelenano il dibattito politico con affermazioni false e demagogiche», lamenta Tarantino.
Il riferimento alle accuse di aver programmato «opere faraoniche e inutili, come la nuova palestra e il polo scolastico, che costringono ad aumentare l’Imu». Imposta che, almeno sulla prima casa, la forza di opposizione vorrebbe rimanesse allo 0,4 per cento, mentre la giunta ha ipotizzato di alzare l’aliquota allo 0,55.
«In pratica – sintetizza Tarantino – loro sono buoni e bravi, non vogliono aumentare le tasse, hanno a cuore i cittadini. Mentre noi siamo i cattivi, quelli che sprecano il denaro pubblico. Avere avversari che diffondono falsità è veramente avvilente»,
Ma il sindaco, a modo suo, ha deciso di prendere sul serio le contestazioni democratiche. «Piacerebbe anche a me non aumentare l’Imu – concorda certamente sarebbero contenti anche i samaratesi. È che i soldi che ci mancano sono quelli dei mancati trasferimenti statali e quelli che il governo si prende dal gettito Imu»; imposta che, a differenza della vecchia Ici, non rimane interamente nelle casse comunali.
«In due anni di governo abbiamo ottenuto grandi risparmi di spesa – ricorda il capo della giunta – siamo stati parsimoniosi e lungimiranti. Purtroppo non basta».
Però, siccome «anche a me piacerebbe tanto regalare ai samaratesi un’aliquota al 4 per mille, sfido il Pd e Solanti a propormi il modo di mantenere quest’aliquota». Una sfida con delle regole precise. Perché l’obiettivo va raggiunto «senza aumentare tasse e tariffe, né mettere le mani nelle tasche dei cittadini in altro modo, senza rinunciare a servizi utili ed essenziali né pregiudicare il funzionamento dell’ente».
Poi annuncia di essere pronto a dimettersi se i democratici riuscissero nell’impresa. «Se invece siamo stati oculati e precisi – chiosa, – e quindi non c’è modo di ridurre l’Imu, Solanti e il Pd sono pronti a fare altrettanto?».
Riccardo Saporiti
s.affolti
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