Milano, 22 lug. (TMNews) – E’ convocato per stamane il primo consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor targato Vaticano. Una riunione in cui i nuovi vertici della struttura ospedaliera dovranno decidere quale strada seguire per far fronte alla difficile situazione economica del San Raffaele (un bilancio con una perdita di circa un miliardo di euro).
I riflettori sono puntati soprattutto su Enrico Bondi, ex commissario straordinario Parmalat, a cui quasi certamente verrà affidato un incarico. Il ruolo che Bondi potrebbe assumere dipende però dalle scelte che compirà il Cda. Le strade sono sostanzialmente due: da una parte si potrebbe profilare la scelta del concordato preventivo e non dichiarare il fallimento;
dall’altra optare per la dichiarazione di stato di insolvenza accedendo così alla legge Marzano e alla procedura di amministrazione straordinaria.
Ieri il neoconsigliere del San Raffaele, Giovanni Maria Flick, si è presentato al Palazzo di Giustizia di Milano per un incontro informale con il presidente della seconda sezione fallimentare e il pm Luigi Orsi. La procura avrebbe concesso fino al 15 settembre per presentare un piano di salvataggio altrimenti sarebbe pronta a presentare richiesta di fallimento.
Dunque se la Fondazione chiede tempo e cerca di scongiurare il fallimento, probabilmente sarà lo stesso Cda ad affidare un incarico a Enrico Bondi. In caso di commissariamento, infatti, solo il governo può nominare un commissario straordinario.
Il consiglio di amministrazione si riunirà intorno alle 11 e soltanto mezz’ora dopo verrà aperta la camera ardente di Mario Cal, il braccio destro di Don Verzè, che lunedì scorso si è suicidato nel suo ufficio del San Raffaele. Saranno soltanto sette piani (la riunione si terrà al settimo, la camera ardente sarà aperta al piano terra del Ciborio) a tracciare una linea definitiva fra la fine della vecchia gestione e la nuova.
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