MILANO – Con 39 voti contrari e 23 favorevoli, il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto il passaggio alla discussione della legge di iniziativa popolare promossa dal Partito Democratico, che mirava a rimuovere l’equivalenza tra sanità pubblica e privata dalla normativa regionale.
Delusi ma determinati i consiglieri regionali Pierfrancesco Majorino e Samuele Astuti (PD), che hanno ringraziato i cittadini: «Grazie alle centomila lombarde e lombardi che hanno firmato. La nostra lotta continua».
Secondo i promotori, la proposta voleva restituire alla Regione il ruolo di guida nella programmazione sanitaria, indirizzando anche l’offerta del privato in regime di sanità pubblica. Tra i punti chiave: universalità delle cure, rafforzamento della medicina territoriale, centralità della prevenzione e superamento dell’equivalenza pubblico-privato.
«La destra ha commesso un grave errore, ignorando il diritto dei cittadini a cure dignitose e preferendo tutelare i grandi gruppi privati», hanno dichiarato Astuti e Majorino. Annunciata anche la nascita di un centro per la tutela del diritto alla salute.













