Sannino in visita a squadra e mister

«Il Varese è un onore e un’opportunità» le parole dell’indimenticabile tecnico di Ottaviano, condottiero della scalata biancorossa alla serie B

Doppia sorpresa ieri allo stadio: alla rifinitura mattutina del Varese si presenta . Nel pomeriggio, a vedere l’amichevole contro il Caravaggio, c’è invece un altro Beppe indimenticabile nei cuori biancorossi: . lo aveva detto non più di un paio di settimane fa: «Vorrei incontrare Sannino prima o poi. Lui per me è un maestro, una fonte d’ispirazione». Così è stato, molto più prima che poi. Quando l’ex mister biancorosso (che nel pomeriggio si è spostato a Lugano per la sfida persa 3-1 dai ticinesi con il Basilea) mette piede al Franco Ossola per incontrare la squadra, l’emozione è palpabile: «Tornare in questo posto ha sempre un sapore speciale, un sapore indimenticabile. Qui ho lasciato un pezzo di cuore. Qui si è fatta la storia». Storia, che riparte anche da Melosi, seduto su quella che fu la sua panchina: «È una brava persona – dice Sannino -, mi ha fatto una bellissima impressione». «La squadra l’ho incontrata subito dopo – continua lui -. Ho voluto parlare con i ragazzi. Ho voluto ricordare loro cos’è il Varese, spiegare al gruppo che quando si indossa questa maglia, si indossa un pezzo di storia del calcio italiano. Perché è vero, ora qualcuno dirà la parola “Eccellenza”, ma questa squadra non appartiene a quella categoria. Questa squadra

appartiene a posti chiamati Serie B e Serie A. E i ragazzi che ci giocano oggi devono essere ben consapevoli di quale onore e opportunità hanno». Perché dal Varese sono partiti tantissimi grandi giocatori, in tempi lontani e recenti: «Per loro, questa, deve essere un’occasione da sfruttare. È vero, non conosco questi ragazzi, ma conosco chi li ha scelti: di mi fido. Sono sicuro che sapranno dare tanto per questi colori». Tra i giocatori che sono partiti da Varese, c’è anche De Luca, che ieri era a guardare, in veste di tifoso, la prima partita in casa della squadra che lo ha visto nasce e crescere. De Luca ammette di essere qui per una questione di cuore: «Sono qui perché il Varese fa parte di me. Lo farà per sempre, mi sembra ovvio. Oggi sono venuto perché dopo tutto quello che è successo quest’estate, volevo vedere con i miei occhi la sua rinascita. Quest’anno mi aspetto un buon campionato, delle buone prestazioni: i giocatori sono forti per la categoria che affronteranno: incrociamo le dita e speriamo in una stagione di altissimo livello. La città se lo merita, i tifosi del Varese se lo meritano. Quello che non si meritava questa maglia era di finire in Eccellenza: una categoria che non le appartiene».