Vincenzo Nibali, dopo la scintillante vittoria alla Tre Valli Varesine, si è subito rimesso in bicicletta per provare il percorso del Lombardia, in programma oggi da Bergamo a Como. Lo Squalo vuole vincere, come sempre, e ha scelto il varesino Ivan Santaromita come compagno di allenamento in questi giorni, andando a riformare una coppia che alla Vuelta del 2010 in maglia Liquigas fu vincente, e che potrebbe, chissà, riproporsi e tornare vincente anche in futuro.
Ci spiega tutto Santino: «Eravamo compagni di stanza nel 2010 in Spagna, quando Vincenzo conquistò il suo primo grande giro. Poi le nostre strade si sono divise, ma siamo sempre rimasti in contatto e soprattutto siamo grandi amici. Spesso ci alleniamo assieme, e così mi ha chiesto di pedalare con lui venerdì per provare il finale del Lombardia: una corsa su cui punta davvero tanto».
Ma non è solo questo, perché la coppia Nibali-Santaromita potrebbe ricomporsi nel 2016. A quanto pare lo Squalo non ha fatto mistero ai piani alti del team kazako di volere il varesino all’Astana, considerando che attualmente Ivan è di fatto senza squadra dopo la nefasta parentesi alla Orica GreenEdge.
Santino mantiene giustamente il profilo basso, ma non smentisce: «Vincenzo mi ha detto chiaramente che mi vorrebbe con lui: c’è sempre stata stima reciproca tra di noi. Ma da qui a dire che è fatta ce ne vuole. Però non posso negare che ci siano delle possibilità concrete: finché non ci sarà certezza, io non dirò nulla».
Di certo, il primo passo è già stato fatto, ossia allenarsi assieme sul percorso del Lombardia, uno dei più duri degli ultimi anni. In rapida sequenza i corridori affronteranno salite tostissime. Cominciando dal mitico Ghisallo e dal terribile Muro di Sormano, che è una mazzata, un pugno nello stomaco, uno spartiacque. Terminata questa ascesa, si affronta una discesa tecnica e un tratto di falsopiano che portano la corsa alle pendici del Civiglio, che viene però scalato dal lato opposto rispetto al solito, e poi al San Fermo della Battaglia.
Superato anche questo, mancheranno solo 5 chilometri.E proprio ai piedi del San Fermo si apposterà Santaromita, da spettatore: «Ho detto a Vincenzo che lo aspetto lì, sperando di vederlo arrivare da solo – sorride Ivan – È di sicuro un Lombardia per scalatori, è durissimo. E ammetto che con un finale del genere ed una buona gamba mi dispiace davvero non correrlo. L’anno scorso era molto più semplice, per corridori più esplosivi. Oltre a Nibali, potrebbero dire la loro anche corridori come Majka e Valverde. Sarà una gran bella corsa».
La stagione di Santino si è chiusa al Gd di Prato, con la maglia della nazionale sperimentale: «Vestire l’azzurro è sempre un’emozione, anche se non ero nelle condizioni migliori visto che non correvo da inizio agosto. Però quella nazionale ha vinto sia il Memorial Pantani con Ulissi che il Gran Premio di Prato con Bennati. Peccato per i Mondiali, perché con un percorso più duro ed una gamba del genere Vincenzo avrebbe potuto lottare per la maglia iridata».
Un ultimo pensiero, inevitabile, sulla corsa di casa, la Tre Valli Varesine: «Stavolta l’ho vissuta da spettatore, ero sul Montello in mezzo alla gente. Per un varesino come me resta una corsa speciale, anche se in Italia queste gare di tradizione e fascino stanno perdendo un po’ di valore. Però ho visto tanto pubblico appassionato, la gente si è divertita a dispetto delle polemiche. In fin dei conti il ciclismo rianima Varese. Sarebbe bello che un giorno sul percorso della Tre Valli si organizzasse il campionato italiano: gli organizzatori lo meriterebbero».