Il Varese è davvero ad un passo dalla promozione in Serie D, e potrebbe festeggiare già oggi al Felice Chinetti (14.30) al termine della sfida con il Saronno. E pensare che giusto l’estate scorsa, tutto questo sembrava impossibile. Chi ci ha creduto, prima di tutti e forse più di tutti, è stato il sindaco , che nei giorni torridi di luglio si è fatto in quattro mediando tra i vari imprenditori pur di regalare un futuro a questi colori, arrivando persino a fare pace con , anche se «io con lui non ho mai litigato».
Se oggi arriverà la promozione, il sindaco potrà legittimamente sentirla un po’ anche sua: «La sentirò mia un po’ come tutti i varesini appassionati di calcio che hanno seguito il Varese quest’anno. Dal canto mio, non posso che essere particolarmente contento della gioia che stiamo per vivere, ho contribuito facendo da mediatore per evitare che questa bellissima storia che è il Varese sparisse». Con modestia, Fontana non vuole ascriversi meriti particolari, ma chi ha seguito le vicende estive sa quanto sia stato strategico il ruolo del sindaco in questa rifondazione biancorossa: «Non voglio attribuirmi meriti particolari se non quello di aver fatto comunque tutto il possibile per salvare questa grande tradizione. Ho semplicemente compiuto il mio dovere di sindaco nei confronti dei cittadini e dei tifosi di questa squadra».
Su questa nuova società, che Fontana ha contribuito a fondare, il sindaco stesso non ha mai avuto dubbio alcuno: «Dopo aver visto le persone che si sono impegnate in questo progetto, mi sono convinto praticamente subito del fatto che sarebbe stata una stagione di successi, di entusiasmo e di vittorie. Ammetto però che nei giorni delle “consultazioni”, quando non si riusciva a giungere ad un accordo, qualche timore di non farcela l’ho avuto. Però poi, ripeto, ho visto chi si è preso carico di questa società e mi sono messo il cuore in pace, ho avuto fiducia fin da subito e alla fine i risultati
sono sotto gli occhi di tutti». Attilio Fontana aveva sempre dichiarato di sognare di veder vincere alla Pallacanestro Varese uno scudetto durante il suo mandato a Palazzo Estense: ebbene, lo scudetto non è arrivato, però questa prossima promozione può mitigare un po’ il dispiacere: «Sì – sorride – è lo scudetto che ho sempre sognato da sindaco, non proprio completo però è una grandissima soddisfazione, che difficilmente potrò dimenticare. È un gran bel traguardo soprattutto se lo compariamo al nulla che ci sarebbe potuto essere in questa stagione. Ho seguito al Franco Ossola praticamente tutte le partite, questo Varese mi ha coinvolto ed emozionato».
Nelle operazioni di salvataggio del Varese, in estate, il sindaco ha avuto modo di riavvicinarsi a Riccardo Sogliano, dopo i diverbi per la questione stadio: «Io non ho mai litigato con lui, ci tengo a precisarlo. Da parte mia c’è sempre stato un ottimo rapporto, però quella era una scelta che non potevo condividere, ho dovuto fare il bene della città. Era giusto all’epoca e credo lo sia anche adesso. Però è stato un piacere tornare ad avere a che fare con Sogliano. Mi auguro che il Varese possa essere promosso già oggi. Come si dice da noi, porta a ca’ i robb fin che se po’, poi festeggeremo assieme».