«Essere il custode dei valori del Varese, è il più grande onore della mia vita – anche se non è facile. Molta gente, abituata alle gestioni passate, dimentica chi siamo: tifosi, prima che dirigenti. L’unico interesse che abbiamo è far battere il cuore di questa squadra. Prendete Enzo Rosa, ad esempio: uccidi il Varese, uccidi lui», parola di presidente.
Certo (ride, ndr.). Ma siamo consapevoli che dovremo lottare ovunque ci metteranno. A o B, nessuno ti regala niente.
Mah, preferirei l’A, come tutti. Anche se il B potrebbe racchiudere delle sfide avvincenti, e sarebbe più agevole a livello di vicinanza delle trasferte.
…zitto, non dire nulla. Mi tocco, per scaramanzia. È come quando un amico ti dice: «Non preoccuparti», beh è proprio in quel momento che arrivano le fregature. Comunque, nella mia vita sono stato abituato ad affrontare le cose quando ne ho piena coscienza, per questo dico di aspettare le ufficialità, prima di parlare.
Sarà straordinaria, ne sono sicuro.
Sarà oltre ogni aspettativa. Ho visto i ragazzi molto motivati. Sapete…
La gente dimentica la cavalcata della scorsa stagione, e pensa che avremo difficoltà. Io sono convinto del contrario.
Le vicende societarie che hanno portato a questo nuovo assetto, hanno – secondo me – offuscato quello che di buono abbiamo fatto. Ma, posso dire con ferma certezza che il nostro unico pensiero, dietro a tutto ciò, è solo uno: il bene della squadra, della maglia e della città.
Positivo, direi. I risultati parlano chiaro: basta guardare la squadra che abbiamo costruito.
Davide si sta allenando con noi da qualche settimana, ma ancora non è dei nostri.
Beh, stiamo provando a riportarlo in biancorosso. Qui si trova bene e ci ha dato segnali positivi, visto che esce da un infortunio. Ma, se dovesse concretizzarsi un accordo con il giocatore, sarebbe un grandissimo colpo. Chiuderemo il mercato con un bottone, anzi, con Bottone (ride, ndr.).
Se sarà dei nostri, a lui, come a tutti gli altri ragazzi, chiedo una sola cosa, che è poi quello che chiedono tutti i tifosi: di sudarla e onorarla sempre, quella maglia.
Abbiamo riconfermato quelli dell’anno scorso e, posso aggiungere che – anche se manca ancora la firma nero su bianco – abbiamo trovato un nuovo sponsor che ci aiuterà a rimettere a posto il campo in sintetico a Varesello.
Franco rappresenta la piccola impresa del nostro territorio, e non solo, visto che è il presidente di Confapi Varese. Con lui stiamo cercando di creare un match tra imprese e squadra, in modo che entrambe le parti possano trarne benefici.
Certo, è proprio così. Franco è la persona giusta per farlo: un personaggio di grande forza, spessore e stazza (ride, ndr.). A parte gli scherzi, è un amico e posso affermare che vive il mondo dell’impresa come pochi: con passione e dedizione.
Bellissime, credetemi. Sono state disegnate e volute così dalla nostra madrina Sarah Maestri, e hanno un grande richiamo alla città: questo scrivetelo.
Sì. Vuole essere un segno di appartenenza e vicinanza alla città di Varese. Adesso, però, vi dico io una cosa che non sapete…
Che abbiamo una novità: il nuovissimo inno ufficiale del Varese. L’ho sentito settimana scorsa, quando il maestro Luca Fraula me lo ha portato in studio. Lo presenteremo, assieme alle maglie, in Comune. Penso il 27 di questo mese.