Sarah Maestri sul palco con Yor Ritorno in teatro “alla Svizzera”

Dopo “Il Pretore” Sarah Maestri torna al teatro. Ma, per farlo, varca il confine e approda in Svizzera.

Ad agosto l’ultimo ciak di un sogno, la trasposizione cinematografica de “Il Pretore di Cuvio”, il testo di Piero Chiara che da due anni l’attrice luinese voleva vedere realizzato proprio nel centesimo anniversario della nascita dell’autore. Ora è al montaggio. «Sono stanca – ammette l’attrice – ma è andata benissimo e ne sono felice».

Tra l’altro i tempi, per Maestri, sono stretti: a settembre sono iniziate, infatti le prove a Lugano per il nuovo spettacolo di Tepsi, Teatro Popolare della Svizzera Italiana, che promuove lo spettacolo “Du tusan e tre valis” che avrà l’onore di essere trasmesso sulla Rsi nella notte di Capodanno. L’anteprima sarà al Palazzo dei Congressi di Lugano il 14 ottobre, lunedì prossimo.

«È stato Yor Milano a chiedermelo, non potevo rifiutare visto l’affetto che ci lega – prosegue l’artista di Luino – Ci siamo conosciuti a VareseCinema ed è stato subito amore. Poi mi ha aiutato nella preparazione del Pretore e mi è stato vicino per tutto il tempo. Con Yor poi ci accomuna la fede: abbiamo pregato insieme anche per il Pretore. Stare in sua compagnia mi fa stare bene».

Così sul palco Sarah sarà proprio la figlia di Yor in uno spettacolo per il teatro con la difficoltà del testo tutto dialettale.

«Il mio nonno mi diceva sempre “parla no il dialet che te se minga bona”. Siamo sul confine ma ci sono molte differenze. Sento parlare il dialetto fin da piccola, ma da Luino a Lugano ci si esprime in modo diverso. Il “de” diventa “da” e il “te”, “ta”. Fosse stato giapponese sarebbe stato più semplice, avrei imparato i suoni, ma con il dialetto ho in mente quello luinese. Comunque ce la farò, chiedo venia in anticipo ai ticinesi».

Elena Botter

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