Roma, 17 giu. (TMNews) – Non cambia la sua testimonianza Donato Massari, padre di una compagna di scuola di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana, che ribadisce stasera a ‘Quarto Grado’ ciò che aveva gia’ detto a febbraio, e cioè di aver visto quel pomeriggio del 26 agosto intorno alle 14.20 una vettura simile a quella di Cosima, una Opel Astra station wagon, nei pressi di un incrocio tra via Deledda e viale Kennedy, grosso modo lungo il
percorso che Sarah avrebbe percorso. “Il 26 agosto sulla strada presso il campo sportivo, quella del palazzetto dello sport, ho notato uno strano movimento. Ho visto – racconta in una anticipazione della puntata del programma tv – un furgone ed una macchina che si sono affiancati e poi si sono avviati, il furgone verso il mare e la macchina verso Avetrana. Era una macchina che io ho chiamato station blu però so che è la macchina di Cosima”.
Dopo l’intervista a Quarto grado, l’uomo fu ascoltato dagli inquirenti e confermò il racconto. Adesso la sua deposizione è tra gli elementi che la Procura della Repubblica di Taranto ha prodotto davanti al Tribunale del Riesame del capoluogo jonico dove vengono discussi in queste ore i ricorsi degli avvocati di Sabrina Misseri e Cosima Serrano contro l’ordinanza di custodia cautelare del gip Martino Rosati secondo la quale la prima è l’autrice materiale del delitto con il concorso morale della madre. La testimonianza di Massari è importante perchè Cosima ha sempre detto che a quell’ora non si era mossa di casa e di non avere preso l’auto. Donato Massari si dice invece “convinto che la macchina fosse di Cosima, perché quando l’ho rivista e ho visto il portapacchi e il colore sono stato sicuro che la macchina fosse quella di Cosima. Mia moglie infatti ha pensato di fare delle foto. Poi quando ho saputo che Sarah era sparita – ha concluso – ha coinciso tutto quanto. Ho pensato ‘lì deve essere successo qualche cosa’”.
Apa
© riproduzione riservata