VARESE – Paura e violenza sabato sera in piazza Aviatori d’Italia, dove tre ragazzi di 15 anni sono stati aggrediti da un gruppo di una decina di giovani incappucciati, più grandi di loro. Minacce, pugni, colpi alle costole e persino un martelletto usato come arma: una scena di violenza improvvisa, che ha lasciato i minorenni sotto shock.
I tre amici stavano aspettando l’arrivo del padre di uno di loro quando sono stati circondati e presi di mira. Gli aggressori – raccontano i genitori – hanno tentato di derubarli dei cellulari, frugando nei giubbotti e puntando un coltello contro di loro. Solo il fatto che i telefoni fossero nei pantaloni ha probabilmente evitato il furto.
Il momento più drammatico è arrivato quando uno dei ragazzi è stato spinto contro la vetrina de “La Piadineria”: l’impatto ha fatto scattare l’allarme, e quel suono ha messo in fuga il branco, che si è dileguato tra le vie del centro. Un padre, appena arrivato in auto per prendere i ragazzi, ha assistito alla fuga dei giovani aggressori.
I genitori hanno immediatamente presentato denuncia alle forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini per risalire all’identità dei responsabili. Gli investigatori stanno analizzando le telecamere di sorveglianza della zona, alla ricerca di elementi utili.
Clima di allarme in città
L’episodio ha scosso profondamente la comunità e riacceso il dibattito sulla sicurezza in centro. Solo due settimane fa, un 13enne era stato aggredito al Parco De Rocchi, e l’inseguimento dei bulli era terminato proprio in piazza Aviatori d’Italia: la stessa area in cui si è consumata la nuova aggressione.
Una delle madri delle vittime ha deciso di rompere il silenzio, condividendo un messaggio che è diventato virale sui social:
“Ritengo importante che si sappia quanto accade quasi quotidianamente. Bisogna intervenire su più fronti: sociale, educativo, ma anche con misure concrete per garantire più sicurezza. I nostri figli devono poter camminare tranquilli in città.”
Un appello che oggi risuona forte in tutta la provincia Varese, dove cresce la richiesta di più controlli e maggiore presenza delle forze dell’ordine nelle aree frequentate dai giovani. E di più attenzione da parte della politica, che spesso derubrica eventi gravissimi come “percezione di insicurezza”.













