Saronno, la crisi non mollaMille operai in più in cassa

SARONNO Cassa integrazione e licenziamenti, la situazione nel Saronnese resta pesante: da settembre 2008 allo scorso marzo le aziende che sono state costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali sono aumentate, così come i dipendenti sottoposti ai provvedimenti. È la realtà che raccontano i dati di un monitoraggio della Cgil che ha raccolto tutti i numeri relativi alla cassa integrazione delle aziende in cui la sezione saronnese del sindacato opera. «Pur trattandosi di un bilancio parziale – spiega Lauro Pregnolato coordinatore Cgil di Saronno – la situazione appare piuttosto pesante».

Se a settembre le aziende in crisi in cui è presente la Cgil erano 83 a marzo erano giù salite a 131: i lavoratori in cassa integrazione sono passati da 2418 a 3468 a cui si aggiungono 246 in cassa integrazione straordinaria, 88 che lavorano grazie ad un contratto di solidarietà e 151 che sono invece in mobilità. Una situazione non certo rosea in cui restano invisibili tutti quelli lavori precari, dai contratti a termine agli interinali, a cui non viene rinnovato il contratto. Tra i settori più colpiti c’è sicuramente quello metalmeccanico dove le aziende in crisi sono passate da 58 a 96 in soli sette mesi: «Sono dati impressionati ma lo sono ancora di più le storie: aziende di grandi dimensioni che dall’oggi al domani mettono in cassa integrazioni un centinaio di dipendenti e aziende familiari magari con una decina di persone che le provano tutte prima di arrendersi alla carenza di domanda».

f.tonghini

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