«Scapini, per me una ferita aperta»

Enzo Rosa, responsabile dell’area tecnica, spiega i motivi della rinuncia a un pezzo di storia del Varese

Giorgio Scapini ha scelto di lasciare il Varese per sposare il progetto della Pro Patria del nuovo direttore generale Salvatore Asmini. Una rinuncia, quella del Varese a Scapini, che ha giustamente fatto molto discutere, soprattutto coloro che conoscono Giorgio, il suo valore e la sua enorme professionalità. A prendersi la responsabilità di spiegare i motivi, come portavoce della società, è il responsabile dell’area tecnica Enzo Rosa, che non nasconde il suo rammarico.

«Lo ammetto, quella di Scapini è una ferita aperta, perché so benissimo che uno come Giorgio fa il bene di ogni società. Parliamo di una persona brava, competente, aziendalista, che sa perfettamente cosa deve fare e svolge il suo lavoro davvero in maniera egregia. Come tutti sapete, gli è stato chiesto un business plan, insomma un piano di investimento per una ristrutturazione del settore giovanile, che lui ha svolto in maniera puntigliosa e professionale. La società ha potuto valutare solamente in parte, pur condividendola, questa sua proposta che era molto dettagliata e precisa. Il progetto che abbiamo in mente per ciò che concerne il settore giovanile è importante, però va fatto un passo alla volta e non tutto ora. Però mi sento di poter dire che non è stata questa situazione ad allontanare Giorgio Scapini dal Varese».

Bene, quindi cosa? «La sua decisione è maturata per altri motivi, senza però che ci sia stato astio con qualche componente dell’attuale dirigenza oppure per la volontà di fare un dispetto al Varese, anche perché Giorgio questi colori li ha tatuati sulla sua pelle. A mio parere ha voluto sposare il progetto della Pro Patria che gli è stato proposto da Asmini, che è suo amico: avrà un ruolo importante in una società che potrebbe essere ripescata in Lega Pro. Anche se dal punto di vista affettivo sono convinto che Giorgio rimanga varesino a vita e che il suo futuro sarà ancora qui al Varese». La domanda in questo caso sorge però spontanea: era davvero inevitabile l’addio

a Scapini? «Preferirei non rispondere, è stata una decisione sua che è maturata dopo un lungo e sofferto ragionamento. Io uno come Scapini lo avrei tenuto anche legandolo alla sede, ma le decisioni vanno sempre rispettate anche se non le si condivide. Però ripeto, sono sicuro che Giorgio tornerà con noi». Archiviata, purtroppo e con amarezza, la gestione Scapini, la società conta di chiudere al più presto per il suo successore: «Stiamo decidendo la persona che prenderà il posto di Scapini come responsabile del settore giovanile. Abbiamo sentito anche Roberto Verdelli, che qui a Varese ha fatto molto bene. Vogliamo chiudere molto presto, quindi entro la fine di questa settimana mi auguro di avere una nuova figura».

Da Scapini ai giocatori, perché è di ieri un’altra notizia molto importante, che ci lasciamo annunciare proprio da Rosa: «Abbiamo raggiunto un’intesa di massima con Francesco Luoni che l’anno prossimo sarà ancora il capitano del Varese». Ora il mirino si sposta sulle altre conferme, a partire da Marrazzo: «Carmine deciderà in questi giorni cosa vorrà fare. Lui ci ha fatto una richiesta al rialzo, noi abbiamo risposto con una controfferta che ci sembra congrua. Quest’anno dobbiamo necessariamente fare i conti con il nuovo assetto, non possiamo gettare via risorse importanti. La rosa conterà di venti elementi più due portieri: dieci under e dieci vecchi, perciò necessariamente qualche over della scorsa stagione verrà sacrificato a malincuore».
Facciamo la conta, dunque: «Becchio è uno di quei giocatori che vorremmo confermare, assieme anche a Piraccini e forse Cavalcante. Più difficile il discorso che riguarda Gheller e Capelloni: per affetto Daniele me lo terrei in squadra a vita, ma stiamo valutando anche altre possibilità. Non è escluso comunque che possa restare. Stesso discorso per Gheller, dobbiamo operare delle scelte che ci permettano di avere un ricambio ed un rinnovamento, però Mavillo potrebbe restare con un altro ruolo».