Scie di sangue tra Varesotto e Alto Milanese: relazioni che uccidono

Sette vittime in due mesi e mezzo, sei omicidi spesso consumati in famiglia.
Dietro la violenza, legami spezzati e segnali ignorati.

Negli ultimi due mesi e mezzo, il Varesotto e l’Alto Milanese sono stati teatro di una catena di omicidi che ha lasciato sgomente intere comunità: sei episodi di sangue, sette vittime, spesso uccise da persone a loro vicine. Un’escalation che mette in luce una realtà inquietante, fatta di relazioni che degenerano, tensioni familiari e solitudini che sfociano nella tragedia.

L’ultimo caso, solo pochi giorni fa a Luino: un giovane di 25 anni ha accoltellato il padre di 57 anni durante una lite scoppiata in casa. Un dramma familiare che ricorda da vicino quanto accaduto a Samarate lo scorso 16 aprile, quando Teresa Stabile è stata colpita con 15 coltellate dal marito.

Il 25 maggio a Legnano, la vita di Vasilica Potincu, una escort rumena, è stata spezzata da Andrea Mostoni, un cliente ossessionato da lei, ora in carcere. A Saronno, il 10 giugno, è stato Romolo Baldo, 87 anni, a perdere la vita sotto i colpi della nuora. Ad Angera, il 16 giugno, un uomo di 91 anni ha compiuto un gesto estremo: ha ucciso la moglie malata in ospedale e poi si è suicidato.

Infine, il 25 giugno a Busto Arsizio, la morte di Davide Gorla – noto commerciante – ha chiuso una tragica serie: secondo le indagini, sarebbe stato il suo affittuario a ucciderlo nel suo negozio.

Dietro a questi fatti, spesso, non c’è il volto dello sconosciuto pericoloso, ma quello di persone conosciute, familiari, conviventi, partner o amici. Le statistiche lo confermano: in gran parte dei casi, si uccide chi si conosce. È in queste relazioni che, a volte, si annida la violenza. A far paura non è l’estraneo, ma il silenzio che precede il collasso di un rapporto, i segnali trascurati, le tensioni ignorate.

Una strage silenziosa, che interroga la società e chiama a raccolta istituzioni, servizi sociali e cittadini: la prevenzione passa dall’ascolto, dalla consapevolezza e dal coraggio di intervenire prima che sia troppo tardi.