Un nuovo approccio terapeutico contro la sclerosi multipla potrebbe arrivare da un canale bloccato nelle cellule immunitarie anomale che attaccano il sistema nervoso. L’idea è di eliminare selettivamente le cellule T “ribelli” senza compromettere l’intero sistema immunitario dei pazienti e senza i gravi effetti collaterali dei trattamenti attuali.
Lo indica uno studio internazionale guidato dall’Università di Padova, con la partecipazione dell’Ospedale Universitario di Padova, dell’Istituto di Neuroscienze del CNR e dell’Istituto Oncologico Veneto, pubblicato su Embo Molecular Medicine.
Il meccanismo studiato
I ricercatori, coordinati da Ildiko Szabo, si sono concentrati su un canale del potassio localizzato sulla membrana dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule. Questo canale è cruciale per la sopravvivenza cellulare: se bloccato, la cellula muore rapidamente.
“L’inibitore del canale del potassio mitocondriale si era già dimostrato capace di uccidere cellule cancerose”, spiega Szabo.
Il team ha pensato di applicare lo stesso principio ai linfociti T coinvolti nella sclerosi multipla, con l’obiettivo di eliminare solo le cellule anomale, senza interferire con altre cellule immunitarie sane.
Risultati incoraggianti sui topi
Le prime sperimentazioni sui topi hanno dato risultati promettenti:
- Riduzione significativa dei deficit clinici nei soggetti trattati.
- Morte selettiva delle cellule T “ribelli”, confermata dall’analisi del sangue.
- Nessuna immunosoppressione generalizzata, quindi il sistema immunitario rimane protetto.
“Il trattamento ha ridotto significativamente i deficit clinici nei topi, senza influenzare altre popolazioni di cellule immunitarie”, aggiungono Beatrice Angi e Tatiana Varnita, prime autrici della ricerca.
Lo studio apre la strada a terapie più sicure e mirate per la sclerosi multipla, puntando a colpire direttamente le cellule responsabili della malattia e riducendo gli effetti collaterali dei farmaci attuali.