«Scommesse incredibili»: quattro gare sotto inchiesta

Federbet chiede alla Procura di Busto di far luce sui match con Pavia, Torres e Como. Quote illogiche slegate dai fatti del campo: spia di un’eccessiva fiducia nei ribaltoni

Campionato di Lega Pro falsato dalle scommesse? Federbet ne è convinta. E porta come prova anche quattro partite della Pro Patria.
L’ennesimo scandalo che investe il calcio italiano è stato portato a conoscenza da Lorenzo Vendemiale, giornalista del sito del Fatto Quotidiano: Federbet, l’associazione che rappresenta gli interessi di operatori e consumatori del settore giochi, ha presentato alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio un esposto originato da una serie di flussi anomali di puntate riguardo a sei partite dell’attuale stagione di Lega Pro.

Di queste, quattro vedono protagonista la Pro Patria: si tratta delle partite Pavia-Pro Patria 5-3 (6 settembre 2014), Como-Pro Patria 4-3 (24 ottobre 2014), Torres-Pro Patria 4-0 (11 gennaio 2015) e Pro Patria-Pavia 2-3 (17 gennaio 2015). Gli altri due match in questione sono Ascoli-Ancona 5-3 (23 agosto 2014) e Monza-Albinoleffe 1-1 (22 ottobre 2014), entrambi di Coppa Italia di Lega Pro.
«Ci siamo stancati di parlare a vuoto ed essere presi per pazzi dalla Lega e dalla Federazione, che non fanno nulla – ha dichiarato al Fatto il segretario generale di Federbet, Francesco Baranca – A questo punto intervenga la magistratura».
A insospettire Federbet sono state le quotazioni definite «troppo basse per risultati improbabili». «Quotazioni che, al di fuori di ogni ragionevole dubbio – assicura Baranca – non hanno più nessun legame con la valutazione probabilistica dell’evento».

Esemplari, da questo punto di vista, sarebbero i casi relativi alle partite della Pro Patria oggetto dell’esposto.
In Como-Pro Patria, quando i tigrotti erano in vantaggio per 3-0, la quotazione live (cioè a partita in corso) del segno 1 è rimasta incomprensibilmente molto bassa: 4,3. «In quella situazione un valore realistico sarebbe stato di oltre 60», osserva Baranca.
Altre anomalie vengono riscontrate da Federbet relativamente alla partita Torres-Pro Patria dell’11 gennaio scorso. Il primo tempo finì

0-0, ma la quota “live” dell’over scese, invece di salire: apparentemente un paradosso. Ma la ripresa si rivelò pirotecnica: finì 4-0 per la Torres (con autorete biancoblù nel finale).
Per non parlare di Pro Patria-Pavia: «Qui ci sono numeri mostruosi – rileva il segretario di Federbet – la quota per la combinazione 1 parziale/2 finale è crollata da 31 a 5».
Le “previsioni” si riveleranno azzeccate, visto che il primo tempo finirà 2-1 per la Pro Patria, ma la partita la vincerà il Pavia 3-2. «L’1/2 come tipo di combine prevede il coinvolgimento di entrambe le squadre – osserva ancora Baranca – Che non vuol dire tutti i 22 in campo, ma comunque un numero discreto di giocatori».
Ma perché una quotazione bassa proverebbe la manipolazione del risultato? Baranca spiega il meccanismo: «Se un match è predeterminato – sottolinea – si crea un punto di frattura che costringe i bookmakers a battere in ritirata, portando a un macroabbassamento delle quote». In sostanza, le quote molto basse servono ai bookmakers per “difendersi” dalle puntate di massa su un determinato risultato.

Le accuse, sia chiaro, sono tutte da dimostrare. Ma intanto Federbet ha presentato l’esposto alla Procura di Busto, “scelta” dall’associazione proprio perché 4 gare incriminate su 6 riguardano la Pro Patria.
Fermo restando il sacrosanto principio della presunzione d’innocenza, tra i tifosi biancoblù serpeggia un certo sconcerto: più d’uno ieri ha invocato chiarezza sui social network.
I vertici della Lega Pro hanno già preso posizione: «A noi non risulta alcuna anomalia in quelle partite – ha detto il presidente Mario Macalli ad Agipronews – La Lega Pro è stata fra le prime a dotarsi di un sistema di segnalazione per prevenire e contrastare le combine sportive e da anni abbiamo un accordo con Sportradar, azienda leader nel settore, per il controllo e il riscontro di flussi anomali di gioco. Su quelle gare non risulta nulla».