Se Dalla e Battisti fossero ancora tra noi: gli 80 anni di due geni indiscussi della musica italiana

Se Lucio Dalla fosse ancora tra ni avrebbe compiuto 80 anni oggi, Lucio Battisti domani (i due Lucio, a sinistra Battisti a destra Dalla, in una foto ANSA)

Il 4 marzo da sempre è un giorno particolare per la musica italiana, perché ricorda una delle più belle canzoni della nostra storia nazionale “4/3/1943”, chiamata così proprio perché la data di nascita di un gigante della musica italiana, Lucio Dalla, ma invero non altrettanto autobiografica come narravano erroneamente le prime cronache. E assieme a lui, giusto il giorno dopo, sarebbe stato il compleanno di un’altra pietra miliare della musica italiana, Lucio Battisti, che con il primo condivideva peraltro anche il nome. E se fossero vivi i due Lucio avrebbero compiuto oggi 80 anni il primo (che traguardo)! e 80 anni l’altro, giusto domani.

Purtroppo, però, sono morti entrambi in età prematura, ma le loro canzoni sono ancora eterne e suonano di una modernità schiacciante, nelle sonorità, nei testi, nell’attitudine stessa al canto. Se infatti Dalla è stato un cantautore rivoluzionario e troppo avanti per il suo tempo, Battisti ha invece portato al microfono l’uomo comune, con le sue fragilità e anche con le sue proprie forze, con le sue tante contraddizioni e le sue grandi sensibilità.

Se ne sono andati a molti anni di distanza, invero, l’uno dall’altro ma quello che è “Il tempo di morire” – si sa – non appartiene a noi, ma solo alle oscure volontà degli dei sopra di noi…

Molti i temi sociali che cantava Dalla nelle sue canzoni, molte le visioni che ci ha offerto, da “Com’è profondo il mare”, a “Cara”, da “Futura” ad “Anna e Marco” per giungere infine ad “Attenti al Lupo” senza tralasciare “Caruso”, l’anello di congiunzione da lui espresso volutamente con le radici stesse del belcanto e della musica italiana, che ha un intimo legame con il mondo artistico partenopeo e la canzone napoletana delle origini.

Dalla-Battisti, ce li saremmo immaginati oggi con noi? Cosa avrebbero detto di questo mondo a tratti grigio e incupito, dove non c’è spazio per i sentimenti detti, non almeno con la dolcezza, la sincerità, la disperazione di amanti feriti? Manca forse molta della verità che i due Lucio cantavano con asciutta schiettezza il primo, riservatezza il secondo…

E anche se dietro all’interpretazione di Battisti c’erano le parole di Mogol, forse oggi i due Lucio avrebbero potuto dire all’unisono, mutuando le parole di una nota canzone di uno di loro
Chissà che sarà di noi
Lo scopriremo solo vivendo…

Quanto ci mancano, ma la loro musica certo è ancora con noi, e non morirà mai.

G.M.A.