Se “Jair” si porta il Varese nel taschino

L’incontro che non t’aspetti: allo stadio di Leicester spunta l’indimenticabile bomber Spelta. Nel portafogli ha sempre la sua figurina in biancorosso. «Noi, una squadra di amici per sempre»

Nella saletta privata del King Power Stadium di Leicester dopo il pareggio dei padroni di casa con la corazzata Manchester City capita di incontrare il bomber del Varese Anni 60 , amicissimo di mister perché suo compagno di squadra nel Catanzaro. «Ma no? – dice dopo avergli rotto le scatole per stringergli la mano – Siete di Varese? Guai a chi mi tocca il Varese!». E come d’incanto tira fuori il portafogli dove tiene come reliquie la sua figurina Panini in maglia biancorossa. Anzi due. Una singola ed un’altra in coppia con .

«Con Carlo ci sentiamo ancora. Ma non solo con lui. Quel Varese era una squadra fatta davvero di amici per sempre. Uno su tutti – apre il libro dei ricordi Spelta – E poi Cicci Ossola, che è stato anche mio testimone di nozze. Cosa volete che vi dica di Varese… ho solo tanti e bellissimi ricordi». E le figurine ritornano al suo posto nel “reliquiario”. Ad ascoltare la testimonianza da occhi lucidi ci sono il preparatore atletico del Leicester primo della classe in Premier League e il preparatore dei portieri del settore giovanile del Novara . Il primo varesino di Induno Olona a lungo nello staff del settore giovanile del Varese, il secondo preparatore dei portieri con Mangia nella Primavera biancorossa vice campione d’Italia.

Entrambi riescono a capire la commozione di Spelta, che i più appassionati tifosi biancorossi ricorderanno vantare il soprannome di “Jair bianco” per le sue performance in campo. Poi, uscendo dalla “saletta magica” dello stadium si ritorna ancora una volta per un attimo sulla luna: proprio in mezzo al campo da gioco, infatti, c’è l’elicottero del presidente thailandese del Leicester che si alza in volo dal centro del campo per far ritorno a Londra. Dopo uno sguardo agli spogliatoi dove sono rimasti i resti di un’alimentazione che in Italia sarebbe anche solo azzardato pensare, appena fuori dal cancello il ritorno sulla terra è immediato perché in albergo si ritorna a a piedi. Ma in fondo è un utile e persino piacevole “scarico” di una notte, ultima tappa di quattro giorni tra Wimbledon, Chelsea, Arsenal e Leicester, fuori ordinanza, difficile da capire. Un privilegio tutto da vivere. Un bellissimo modo per salutare l’anno ormai agli sgoccioli.