Sea/ Corsera: Due manager a Dubai durante arresto figlio Bonomi


Roma, 29 lug. (Apcom)
– Due manager della Sea, la società pubblica di gestione degli aeroporti lombardi di Linate e Malpensa, sono stati mandati a Dubai proprio nei giorni in cui il figlio del presidente, Giuseppe Bonomi, era in arresto perchè trovato con uno spinello. L’episodio è rivelato dal Corriere della sera, secondo cui “ufficialmente” i due manager, “fedelissimi del presidente”, sono andati negli Emirati Arabi Uniti “per perfezionare un’intesa con Emirates, ma proprio in coincidenza con l’arresto del figlio di Bonomi”. E lo stesso numero uno della Sea riconosce che la missione c’è stata, ma “solo per l’accordo” con la compagnia araba.

Bonomi, scrive il Corriere, “ha accanto a sè due fedelissimi: Cosimo Giulio De Metrio e Fabio Mangini. Tanto fedeli da essere incaricati a metà novembre 2008 di compiere una missione delicatissima negli Emirati. Motivazione ufficiale quella di perfezionare un importante accordo commerciale con la compagnia aerea di bandiera Emirates, intenzionata a moltiplicare i voli con destinazione Malpensa. Un accordo – sottolinea il giornale – presentato da Bonomi ufficialmente alla stampa il 6 dello stesso mese, una decina di giorni prima di quella singolare missione”.

“Sarà per pura coincidenza – continua il Corriere – ma in quel periodo soggiornava a Dubai anche il figlio di Bonomi, Filippo, protagonista di una brutta avventura: la polizia locale lo aveva fermato mentre il volo che doveva portarlo in Australia faceva scalo tecnico” e la ragione dell’arresto era la “detenzione di una modica quantità di stupefacenti: il giovane Bonomi aveva uno spinello. Per sua fortuna – evidenzia il quotidiano milanese – la disavventura si è risolta con la scarcerazione dopo un mese e mezzo. Avvenuta poco dopo la coincidenza della missione commerciale dei collaboratori del padre. Coincidenza che non può non saltare agli occhi. Anche perchè con De Metrio, certamente la persona più competente per trattare intese di quel genere, si è recato a Dubai anche Mangini, che di mestiere fa il supervisore degli acquisti e degli approvvigionamenti, settore che con un accordo commerciale internazionale c’entra come i cavoli a merenda”.

“Effettivamente – spiega Bonomi in un’intervista – loro due si sono recati a Dubai, credo un paio di settimane dopo il fatto, ma su invito degli Emirati per discutere l’accordo che stavamo concludendo con Emirates per il secondo volo giornaliero su Malpensa”. L’accordo era stato presentato alla stampa dieci giorni prima, “ma dopo che noi ed Emirates avevamo espresso la volontà di fare l’intesa si doveva firmare un contratto. Le attività tra gestore e vettore una volta che è stata annunciata la prospettiva di sviluppo non si fermano lì, si trattava di negoziare il rapporto contrattuale tra Emirates e Sea. Prova ne sia – conclude il presidente – il fatto che il viaggio sia avvenuto dopo un invito arrivato dagli Emirati”.

Glv

© riproduzione riservata