I consiglieri di Aurora Pro Patria 1919 s.r.l. chiamati in causa nell’articolo apparso sull’edizione odierna del quotidiano “La Provincia di Varese”, si riservano il diritto di procedere nelle opportune sedi a tutela della propria immagine e di quella della società, ritenendo il contenuto del pezzo – a firma del giornalista Giovanni Toia, caratterizzatosi in questi mesi per un singolare accanimento nei confronti di società, squadra e dirigenti – infondato, giuridicamente erroneo e gravemente lesivo.
Venticinque partite, una vittoria, sei pareggi, diciotto sconfitte, dodici gol fatti e quarantaquattro subiti, nove punti conquistati sul campo. Davvero una Pro Patria di spessore! Chapeau a chi l’ha costruita! Ed al rammarico per una stagione da brividi, si aggiunge beffarda la penalizzazione di tre punti sentenziata ieri. Una partita.
Sarebbe bastato metterci una pezza al mercato di gennaio per mandare in campo una Pro Patria capace di giocarsi addirittura la salvezza diretta. Lo dice la pochezza tecnica della classifica: basti dire che l’Albinoleffe di gare ne ha vinte solo tre. Sarebbe bastato prendere Pesenti. Era lì. Chissà perché non lo si è voluto portare a Busto. Ha fatto più punti in solitaria l’avvocato Di Cintio (diciassette) che la Pro Patria (nove).
E questo non lo vogliamo chiamare col sostantivo disastro? Per rispetto verso la Pro Patria, Nitti e Collovati dovrebbero solo chiedere scusa e ritirarsi nei loro urlanti salotti televisivi.