Sessant’anni di amore per lavoro e sport. Auguri Cimberio

Stasera la festa con i campioni paralimpici. Roberto Cimberio: «Varese, legame indissolubile»

Una notte per celebrare e per continuare quel cammino che per sessanta lunghi anni li ha caratterizzati.

La Cimberio spa compie sessant’anni e si riscopre più giovane e più controcorrente che mai. Un’azienda novarese che ha fatto la storia dello sport varesino, legandosi specialmente alla pallacanestro, ma non solo. Un’azienda che questa sera vuole festeggiare questa ricorrenza insieme alle persone che ama di più: gli atleti paralimpici. Questa sera, sul palco del Cinema Nuovo di Borgomanero, al fianco del presentatore Roberto Bof, saliranno tantissimi campioni paralimpici: giusto per elencarne qualcuno, ci sarà Federico Morlacchi accompagnato da tutta la Polha Varese, Arjola Trimi, Giulia Ghiretti, Arianna Talamona, Alessia Berra e Fabrizio Sottile. Ci saranno Vittorio Podestà, Paolo Cecchetto, Daniele Cassioli, Margherita Borsoi, Nicoletta Tinti, Simona Atzori, la squadra della Handicap Sport Varese e la GSH Sempione 82.

Tante storie da raccontare, da conoscere, un’altra grande storia da celebrare: quella della Cimberio, che Roberto Cimberio, CEO dell’azienda e figlio del Cavalier Renzo, ci racconta così: «Per noi è un doppio anniversario: 60 anni dell’azienda, e 90 da quando la famiglia è nel settore dell’ottone e della rubinetteria. Nonno Giacomo iniziò nel

1927 con dei soci e trent’anni dopo si mise in proprio. Sessant’anni sono tanti, la nostra è un’azienda nata nel 1957 che ha saputo superare diverse fasi mercato senza mai ridursi ma sempre crescendo, oltre a mantenere una connotazione umana nei confronti della clientela, una qualità che con il tempo ci è stata riconosciuta».

La scelta di celebrare l’anniversario con tutti gli atleti paralimpici della zona è precisa, voluta, rappresenta il modo d’essere della Cimberio: «Siamo sempre voluti andare un po’ controcorrente, scegliendo di non fare le cose scontate bensì quelle più difficili. Vogliamo dare visibilità a chi ha sempre incontrato maggiori difficoltà rispetto al resto del mondo. Ci sembra giusto dare spazio a persone che questo spazio lo meritano, e che hanno poca visibilità rispetto a quella che meriterebbero. Parole come resilienza e forza di volontà sono concetti che accomunano questi atleti ed in un certo senso anche la nostra azienda. Vogliamo imparare dalle loro esperienze per poterci migliorare».

La Cimberio è sempre stata molto presente ed attiva nel mondo dello sport, specialmente nella pallacanestro: «Nel mondo della Pallacanestro Varese ci siamo ancora, seppur con un contributo minore rispetto al passato. Con loro sono stati anni belli e difficili, al primo anno siamo subito retrocessi in A2 ed il buongiorno si è visto dal mattino. Ci sono stati cicli positivi e negativi, però l’anno degli Indimenticabili resta il più bello in assoluto. Penso che, oltre che nel nostro cuore, sia rimasto nella memoria di tante persone a Varese, con un pizzico di rammarico per non essere riusciti a porre il nostro nome su uno degli stendardi. Non è tanto importante dove si arriva quanto il percorso che si fa, ed il percorso fatto a Varese è stato molto bello, allietato da bei momenti».

Il cammino nella pallacanestro prosegue però con l’Handicap Sport, «quella che noi simpaticamente chiamiamo la Cimberio seduta – sorride Roberto – C’è un legame molto stretto con loro, ma nello sport oltre a loro siamo ancora molto presenti: ad esempio sosteniamo tutte le attività sportive della Comunità di San Patrignano, che fa passare attraverso lo sport il recupero di ragazzi tossicodipendenti. Crediamo nello sport come modello di vita e di impegno sociale».

Il futuro sorride ancora alla Cimberio: «Ci piace definirci una start up che ha però sessant’anni: abbiamo una struttura ed una storia che vengono dal passato, ma l’entusiasmo, la spensieratezza e la voglia di una start up. Per questo stiamo discutendo nuovi investimenti per crescere proprio in questi giorni».