Sesto San Giovanni: i Carabinieri fermano una Baby gang che metteva a segno rapine in monopattino

Arrestato un 16 enne e denunciati cinque ragazzi tra i 14 e i 16 anni ieri, 17 marzo, dai Carabinieri di Sesto San Giovanni. L'accusa è di rapina aggravata, gli adolescenti di fatto erano membri di una baby gang di rapinatori (foto ufficiale dai Carabinieri)

SESTO SAN GIOVANNI – Arrestato un 16 enne e denunciati cinque ragazzi tra i 14 e i 16 anni ieri, 17 marzo, dai Carabinieri di Sesto San Giovanni. L’accusa è di rapina aggravata, gli adolescenti di fatto erano membri di una baby gang di rapinatori. Si piazzavano fuori da scuola e a bordo di monopattini elettrici, rapinavano altri studenti, spesso loro coetanei.

La baby gang ha colpito per l’esattezza giovedì 16 intorno nei pressi della Stazione di piazza 1° Maggio a Sesto San Giovanni. Erano le alle 16.30 quando i due ragazzini, accerchiando due coetanei di 14 e 15 anni, entrambi italiani, li hanno minacciati di picchiarli, per poi farsi consegnare del denaro e gli effetti personali che avevano addosso. Tra questi c’erano un berretto, un borsello e una sigaretta elettronica, un auricolare per cellulare, uno scaldacollo e un paio di scarpe.

Non appena i giovani delinquenti si sono dileguati i due ragazzini aggrediti hanno chiamato le forse dell’ordine. Pare fossero in sei, ma solo i primi due sono stati prontamente rintracci dai Carabinieri: subito dopo, anche gli altri quattro complici sono stati rintracciati, mentre si trovavano nel parco pubblico di via Gramsci, forse nel tentativo di nascondersi o comunque sfuggire alle forze dell’ordine. E cosi’ è intervenuto il tribunale per i Minorenni di Milano, il quale ha disposto l’affidamento dei denunciati ai rispettivi genitori e la conduzione dell’arrestato presso il Cpa di Milano.

Adesso la macchina della giustizia proseguirà il suo corso, con  ulteriori indagini dei Carabinieri per verificare se la baby bang fosse il principale motivo delle rapine commesse in zona e in un orario compatibile nei giorni precedenti, da giovani delinquenti visti sempre a bordo di monopattini elettrici, un singolare mezzo di locomozione, peraltro molto riconoscibile.