Sette attiviste Pro Pal si incatenano ai cancelli di Leonardo a Nerviano: “Complice dei massacri”

Manifestanti di Palestine Action e Ultima Generazione hanno bloccato di prima mattina l'ingresso della sede dell'azienda. Un lavoratore si è unito alla protesta. Ecco le accuse sul sostegno militare a Israele per le operazioni a Gaza

NERVIANO – Sette attiviste di Palestine Action Italia hanno bloccato stamani alle 7.40 l’ingresso principale della sede di Nerviano di Leonardo spa incatenandosi al cancello e mostrando striscioni con la scritta Palestina Libera.


A riferire l’azione sono stati il movimento e Ultima Generazione in una nota nella quale hanno spiegato che le manifestanti hanno dialogato con i dipendenti dello stabilimento e che anche “un lavoratore si è unito al blocco”. Sul posto sono poi arrivati i carabinieri che hanno messo fine all’iniziativa e hanno identificato i partecipanti.

“Noi – ha dichiarato una delle attiviste – continueremo a chiedere l’embargo totale delle armi verso Israele, questo genocidio non andrà avanti con la nostra complicità. Siamo in una frase critica, continueremo a farci sentire e non ci fermeremo finché la macchina economica del genocidio non si fermerà perché se Israele sta andando avanti con la sua occupazione è perché stiamo continuando a fornirli le armi”.

Tramite la Leonardo spa e le sue partecipate, sostiene il movimento, “oltre al supporto politico lo Stato italiano è coinvolto in prima linea nei massacri in Palestina”.

Le accuse a Leonardo in una nota degli attivisti

Nel rapporto pubblicato dalla relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese il 30 giugno è emerso come l’azienda Leonardo Spa, controllata dallo stato italiano che è il suo maggior azionista, sia una delle aziende più coinvolte nel rifornire militarmente Israele durante il genocidio del popolo Palestinese. L’Italia è ancora la terza nazione per rifornimenti bellici a Israele, nonostante le accuse di genocidio della Corte Penale Internazionale e il mandato di arresto per crimini di guerra e contro l’umanità che pende su Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano.

Fabio Marcelli, ex dirigente dell’Istituto di studi giuridici internazionali del Cnr, ha annunciato che presenterà una denuncia alla Corte Penale Internazionale contro governo e imprese italiane, accusandoli di complicità in genocidio a Gaza. Oltre ai principali rappresentanti del governo italiano, fra cui Giorgia Meloni ed i ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto, Marcelli denuncia anche Roberto Cingolani, amministratore delegato della Leonardo SpA. Marcelli ha sottolineato il ruolo dell’industria degli armamenti, e in particolare di Leonardo, come beneficiaria dei conflitti, ritenendola direttamente corresponsabile del genocidio in corso.

Tramite la Leonardo SpA e le sue partecipate come la MBDA, oltre al supporto politico, lo stato italiano è coinvolto in prima linea nei massacri in Palestina. Secondo le dichiarazioni del sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli sono state compiute a partire dal 7 ottobre 2023 circa 212 operazioni di esportazioni tra Italia e Israele.

Ci rivolgiamo ai dipendenti di Leonardo vi chiediamo di pretendete trasparenza sugli atti di “due diligence”, è vostro diritto sapere come le vostre competenze vengono impiegate al servizio di “Israele”. Il segreto commerciale non potrà esonerarvi dalle responsabilità morali e storiche. I vostri dirigenti non solo si macchiano del sangue dei palestinesi sterminati, lo fanno anche a spese vostre e nostre che spesso non abbiamo alternative in un’economia al collasso.

Secondo quanto dichiarato dalla stessa Leonardo, nel 2024 sono state previste attività di sostegno logistico per la flotta di velivoli da addestramento M-346 per un valore complessivo di circa sette milioni di euro.

Altri rifornimenti militari Leonardo SpA a Israele:

  • a bordo dei carri armati che hanno raso al suolo tanti quartieri di Gaza sono stati predisposti sofisticati sistemi di “autoprotezione” realizzati in joint venture dalla controllata USA di Leonardo (DRS) e aziende israeliane leader nel settore bellico”. Leonardo SpA ha rifornito l’esercito israeliano anche con cannoni super-rapidi Oto Melara 76/62 che montano sulla loro flotta, heavy-duty tank trailers (HDTT) e sistemi di puntamento laser.
  • Attraverso le prove dell’uso dei cannoni Oto Melara per bombardare le coste di Gaza anche in presenza di civili, sappiamo come israele usa le armi italiane, ed è inaccettabile oltre che illegale continuare a rifornirla militarmente.
  • Negli stabilimenti AgustaWestland di Leonardo sono stati realizzati gli elicotteri d’addestramento AgustaWestland AW119Kx “Koala-Ofer” che le forze armate israeliane hanno acquistato un paio di anni fa per ‘formare’ i piloti della Israel Air Force (IAF) presso la base aerea di Hatzerim.
  • La vendita fa parte di una serie di trattative iniziate nel 2019 e concluse nel 2022, che prevedono la fornitura di 16 elicotteri e servizi logistici per 20 anni, per un valore totale di almeno 67 milioni di dollari.

Lo scorso mese, il memorandum d’intesa Italia Israele è stato rinnovato assicurando la cooperazione tra l’Italia e le forze militari israeliane accusate di perseguire un Genocidio.

Il memorandum assicura inoltre la continuità di invii di materiale bellico da parte dello stato italiano. 10 giuristi hanno presentato una diffida al governo italiano richiedendo di non rinnovarlo e rispettare la costituzione italiana.

La diffida è stata ignorata.

La complicità è uno dei mezzi più comuni di partecipazione in un atto illecito a livello internazionale.

La Leonardo SpA, azienda controllata dallo Stato italiano, lo rappresenta. Secondo la legge 185 del 1990 tutte le sue esportazioni dovrebbero essere facilmente tracciabili. L’attuale proposta di riforma di questa legge tuttavia metterà a rischio questa trasparenza. La proposta dell’attuale governo intenderà infatti offuscare ulteriormente gli invii di materiale bellico.